E’ incentrata sulla prevalenza del diritto di difesa la memoria presentata da Silvio Berlusconi alla Consulta per l’udienza sul lodo Alfano. La sospensione dei processi a favore delle quattro piu’ alte cariche dello Stato – si sostiene – non e’ un’immunita’ perche’ non si pone come obiettivo principale ‘il sereno svolgimento delle funzioni’ delle alte cariche, quanto piuttosto e’ ‘la garanzia del diritto di difesa’ del singolo.



La memoria con cui il presidente del Consiglio si e’ costituito come parte dinanzi alla Corte Costituzionale in vista dell’udienza del 6 ottobre e’ focalizzata sulla prevalenza del diritto di difesa di un ‘cittadino che si trova ad essere imputato e, contemporaneamente, a rivestire un’alta carica dello Stato’. Gli avvocati Niccolo’ Ghedini e Pietro Longo hanno messo nero su bianco una strategia difensiva con l’obiettivo di smontare, punto per punto, le numerose questioni di legittimita’ costituzionalita’ del ‘lodo’ sollevate dai giudici di Milano e dal gip di Roma che a vario titolo procedono nei confronti di Berlusconi.

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