Viviamo un momento storico nel quale numerosi esponenti della politica, dell’economia e della società civile rivolgono appelli perché si arrivi (o si ritorni) ad un dialogo reale tra maggioranza ed opposizione. “Reale”, cioè davvero finalizzato al bene del Paese. Anche per questo l’Intergruppo per la sussidiarietà ha deciso di rilanciare con forza ciò che sin dal 2003 lo caratterizza: la capacità di realizzare un confronto pacato e approfondito sui temi cruciali per lo sviluppo del Paese a partire da quel principio di sussidiarietà che può diventare, oggi più che mai, una leva per rilanciare la nostra economia.



Sussidiarietà intesa come affermazione della libertà dell’individuo e della grande responsabilità dello Stato, chiamato a dettare le regole del gioco ed a controllarne lo svolgimento. Non uno Stato onnivoro, ma capace di riconoscere e sviluppare le peculiarità del nostro Paese.

Per questo riteniamo che la sussidiarietà sia la chiave per lo sviluppo economico italiano ed è su questo che ci interrogheremo, oggi e domani, insieme a più di 60 colleghi parlamentari e ai vertici delle fondazioni ed associazioni che da oltre tre anni seguono e stimolano il nostro lavoro.



La crisi come occasione di individuare un nuovo welfare, questo è il titolo che abbiamo voluto riservare al nostro incontro, in cui cercheremo di affrontare, senza preconcetti, il tema dello squilibrio nella distribuzione della ricchezza e del fenomeno crescente della povertà in Italia, con un affondo su quella dimensione della povertà che raramente trova ospitalità nelle statistiche, ovvero la povertà alimentare. Quali i dati? Di che fenomeno umano e sociale sono sintomo? Quale il rimedio? E soprattutto, che cosa significa la sussidiarietà in questo campo? Il dibattito sarà libero e non vincolato a posizioni di destra e di sinistra. Ciò di cui sono certo, è che la politica non deve (e non sarebbe neppure in grado) vincere la solitudine ed il disagio sociale nel quale tante persone si trovano oggi. Certo è chiamata ad un grande sforzo di responsabilità. Quella diretta è di sgravare il più possibile queste persone di burocrazia e di spese. Quella indiretta è di sostenere quelle realtà sociali (la cosiddetta società civile) che da anni con grande umanità ed efficacia è compagnia e aiuto concreto alle persone.



Il tema della distribuzione del reddito rappresenta un elemento decisivo nella individuazione del modello di welfare al quale vogliamo arrivare. Il contributo del ministro Sacconi, autore del “libro bianco del welfare” (approvato dal Consiglio dei ministri) è di straordinaria importanza e lungimiranza e si fonda su un aspetto decisivo, specialmente per chi crede davvero nella sussidiarietà e nel valore della persona. La domanda che ci porremo è: quale modello di welfare è consentito dal nostro quadro costituzionale? Le riforme in cantiere (come il federalismo fiscale) ci aiutano ad andare in quella direzione?

Non ho mai creduto che sia la legge a fare l’uomo buono e neppure che sia capace di cambiare una società. Di certo però nutro la convinzione che il dettato normativo possa favorire o al contrario ostacolare una concezione del valore della persona, della libertà, dello sviluppo. Proprio a questi elementi sono finalizzate le riforme in cantiere, alle quali si aggiunge la declinazione di ciò che il libro bianco sostiene.

L’Intergruppo, sin dal primo appuntamento (settembre 2003) ha voluto sottolineare il valore della sussidiarietà non solo in ambito sociale, ma anche in ambito economico. Per questo la terza sessione di lavoro sarà dedicata al sistema produttivo, la competitività e lo sviluppo. Premiare chi innova, chi investe in formazione e nel capitale umano. Le prossime tappe della politica, dalla finanziaria agli interventi più di dettaglio, saranno il banco di prova di questa posizione.

(Maurizio Lupi – Vice Presidente della Camera dei Deputati)