FLAVIO DELBONO – Il Sindaco di Bologna Flavio Delbono ha annunciato le sue dimissioni dalla poltrona di primo cittadino del capoluogo emiliano. Lo ha annunciato nell’aula del Consiglio comunale dopo essere finito sotto indagine per peculato, abuso di ufficio e truffa aggravata. All’origine della sua decisione, ha spiegato, il fatto che «i modi e i tempi richiesti per difendermi eventualmente in sede giudiziaria, rischiano di avere ripercussioni negative sulla mia attività di sindaco».
A chi gli chiedeva che cosa farà ora, Flavio Delbono, che è anche un economista, ha spiegato: «Sicuramente torno all’Università, poi vedremo». Flavio Delbono ha ribadito più volte che la sua decisione è stata presa «in piena coscienza e autonomia» e che non c’é stato nessun contatto con la segreteria nazionale del Pd. Riportiamo il testo del discorso con cui Flavio Delbono ha annunciato le sue dimissioni da Sindaco di Bologna, oltre al video (tratto da Sky Tg24).
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Ho ritenuto doveroso verso quest’aula svolgere una breve comunicazione sulla vicenda giudiziaria nella quale sono coinvolto. E ho ritenuto rispettoso fare questo in Consiglio comunale, prima che alla stampa, che ho invitato per una conferenza più tardi.
Circa gli aspetti giudiziari, come peraltro è stato reso noto, sono stato convocato sabato 23 dalla Procura per rispondere dei reati di “abuso di atti di ufficio”, “peculato” e “truffa aggravata” con riferimenti a missioni svolte tra il 2004 e il 2008 nella mia veste di Vice Presidente della Regione Emilia-Romagna. Missioni alle quali ha partecipato a titolo personale anche la signora Cinzia Cracchi. Ho contestato gli addebiti mossi dal PM, fornendo anche elementi documentali e citando testimoni, a dimostrare la correttezza del mio comportamento e l’uso proprio del denaro pubblico. Ho invece riconosciuto la presenza di un disguido o di una incomprensione tra me e la mia segreteria. Ciò che ha provocato il rimborso di una diaria di 490 € per un viaggio di missione che non avevo fatto. Attraverso il mio avvocato sto provvedendo alla restituzione di tale somma alla Regione Emilia-Romagna.
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Una buona metà dell’incontro di sabato 23 col PM è stata assorbita da mie dichiarazione spontanee. Dichiarazioni che ho voluto rendere al magistrato, rese cioè su mia richiesta, su altre vicende che hanno attirato l’attenzione degli inquirenti e della stampa nelle scorse settimane. Siccome il contenuto del mio interrogatorio è stato secretato dal magistrato, ritengo doveroso evitare di fornire ulteriori dettagli sul contenuto di tali dichiarazioni, peraltro parzialmente trapelate sugli organi di stampa. Voglio però ribadire che ho sostenuto, anche citando testimoni, la totale liceità del mio comportamento su vicende che, a mezzo stampa, potevano insinuare dubbi o sospetti sul mio operato.
Una vicenda giudiziaria che coinvolge il Sindaco è ovviamente anche una vicenda con risvolti politico istituzionali. La mia consapevolezza di estraneità agli illeciti contestatimi mi rassicura sulla capacità di dimostrare nelle sedi competenti la correttezza dei miei comportamenti. Ciò mi ha fatto dire che non avrei ritenuto necessario presentare le dimissioni da Sindaco neppure in presenza di un eventuale rinvio a giudizio. Tuttavia, la storia di questa città e la lunga tradizione di amministrazione e di impegno civico fanno sì che a Bologna ci sia una cultura diversa rispetto ad altre realtà. Bologna per me viene prima di tutto. È per questo che, siccome i modi e i tempi richiesti per difendermi eventualmente in sede giudiziaria rischiano di avere ripercussioni negative sulla mia attività di sindaco, ho già deciso in piena coscienza che rassegnerò le dimissioni dalla mia carica. Lo dico oggi qui nella sede istituzionale più alta della città, qual è l’aula del Consiglio comunale. Per senso di responsabilità, sceglierò modi e tempi che dovranno tenere presente il bene prioritario della città, a partire dal fatto che nei prossimi giorni inizierà in aula l’esame per l’approvazione del bilancio 2010 di cui rivendico la bontà nell’interesse della città, così come sono orgoglioso delle cose fatte in questi mesi e di quelle che faremo ancora per Bologna.