La barzelletta di Berlusconi sugli ebrei e quella di Rosy Bindi con bestemmia, hanno provocato l’indignazione generale dell’opposizione.
Stanno scatenando un vero e proprio putiferio due barzellette raccontate da Silvio Berlusconi, una sugli ebrei, ed un’altra su Rosy Bindi con annessa bestemmia. Pubblicate una da Repubblica.it e l’altra dal sito de L’Espresso, mostrano due video, risalenti, il primo, al 29 settembre, mentre il premier si stava intrattenendo con alcuni sostenitori di fronte a Palazzo Grazioli, e il secondo al 2009, quando il cavaliere si trovava in Abruzzo, dopo il terremoto. «Non vorrei essere provocatorio, ma se un calciatore bestemmia viene giustamente espulso. E se a bestemmiare è il presidente del Consiglio?… Non succede nulla?» ha dichiarato il presidente della provincia di Roma, Nicola Zingaretti. Gli fa eco Massimo Donadi, capogruppo del Pd alla Camera: «esprimiamo solidarietà alla presidente del Pd Rosy Bindi, ancora una volta offesa dalle squallide e volgari barzellette di un uomo che evidentemente è affetto da misoginia senile». Il segretario Pierluigi Bersani, poi, parla di « espressioni inaccettabili da parte del Presidente del Consiglio. È incredibile che una persona capace di simili volgarità possa governare un Paese come il nostro», mentre la diretta interessata, Rosy Bindi, afferma: Penso che questa volta il Presidente del Consiglio prima che a me debba chiedere scusa a tutti i credenti di questo paese, alla Chiesa e quella stampa cattolica di cui ieri si è vantato di avere l’attenzione».
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Berlusconi, dal canto suo si giustifica minimizzando la questione: «Quella di cui si parla è una storiella circolata un anno fa in tutto il Parlamento. Averla raccontata, in privato, non è né un’offesa né un peccato, è solo una risata», ha dichiarato. «Il cattivo gusto e la responsabilità – ha aggiunto – sono casomai di chi la pubblicizza. Mi spiace solo se qualcuno nella sua sensibilità si sia sentito turbato. Ma non ci credo. È soltanto un pretesto per attacchi strumentali e ipocriti».