NUCLEARE – FORMIGONI FRENA: Si torna a parlare di nucleare, dopo la proposta del neo-ministro allo Sviluppo Economico, Paolo Romani, che nei giorni scorsi aveva indicato la Lombardia come sede naturale.
Il governatore lombardo, Roberto Formigoni, ha parlato del nucleare come di una “scelta giusta per l’Italia”: «Quando saranno fissate le modalità per individuare i siti delle localizzazioni – ha però aggiunto il presidente -, ne discuteremo».
A margine dell’inaugurazione di Smau, Formigoni ha ribadito che «la Lombardia è una regione virtuosa anche nel campo energetico perchè ha raggiunto la piena autosufficienza». Secondo i dati a disposizione la richiesta di picco del 2009 è stata di poco superiore ai 10mila megawatt, a fronte di una disponibilità di oltre 11.000.
In linea con lo stop di Formigoni anche il presidente della Provincia Guido Podestà e il Sindaco di Milano, Letizia Moratti. Per il sindaco: «il nucleare richiede impegni significativi e in questo momento non vedo condizioni che possano vedere la nostra regione e il nostro territorio coinvolti in questo».
Decisamente contraria l’opposizione. Maurizio Martina (Pd) ha dichiarato: «Altro che nucleare: la nostra regione semmai ha un’altra priorità ed è quella di ridurre la dipendenza dal petrolio e dai suoi derivati, da cui oggi proviene il 32% dell’energia prodotta in Lombardia».
Tornando a Formigoni, i giornalisti hanno approfittato dell’occasione della Fiera Smau per rivolgere alcune domande al presidente della Lombardia sul "caos liste", appena riapertosi. «Questi vogliono sovvertire il voto popolare – ha dichiarato Formigoni – come hanno tentato di fare in Piemonte. Qui in Lombardia la cosa è ancora più chiara. Abbiamo avuto quasi il 60 per cento dei voti, abbiamo dato 23 punti di distacco alla coalizione arrivata seconda. Quindi difenderemo il voto della nostra gente che ha scelto con grande chiarezza».
Non si è fatta attendere la risposta di Marco Cappato (Radicali): «È stata realizzata per responsabilità del Pdl, della Lega e del Presidente Formigoni un’opera di falsificazione massiccia: roba da Repubblica delle banane. E visto che il Presidente ci ha accusato, senza ritrattare, di aver detto falsità, abbiamo anche presentato querela per diffamazione contro di lui. Ora Formigoni, come qualunque politico che copre la verità su una vicenda tanto grave, deve dimettersi e le elezioni vanno finalmente tenute rispettando le regole».