Un emendamento del Pdl al decreto sicurezza prevedeva che le paghe per i dipendenti non siano più rintracciabili.
La maggioranza ha ritirato l’emendamento al decreto Sicurezza che rendeva non rintracciabili i pagamenti effettuati dalle imprese per gli appalti pubblici nei conti correnti dedicati. La proposta, di cui il primo firmatario è il deputato del Pdl Giorgio Stracquadanio, ha trovato il parere contrario del governo e dell’opposizione. «Se una norma come questa venisse approvata sarebbe solo per favorire il lavoro nero e fare un regalo alla criminalità organizzata», ha dichiarato il capogruppo del Pd in commissione Giustizia della Camera Donatella Ferranti.
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L’articolo 7 del decreto prevedeva che i pagamenti destinati a «dipendenti, consulenti e fornitori di beni e servizi rientranti tra le spese generali, nonché quelli destinati alla provvista di immobilizzazioni tecniche sono eseguiti tramite conto corrente dedicato anche con strumenti diversi dal bonifico bancario o postale, purché idonei a garantire la piena tracciabilità delle operazioni per l’intero importo dovuto». L’emendamento cancellava dal testo la parola dipendenti ed è stato firmato, oltre che da Stracquadanio, da Maurizio Bianconi, Pietro Laffranco, Beatrice Lorenzin, Maria Elena Stasi, Mariarosaria Rossi, e Ida D’Ippolito Vitale.