Il governo ottiene una risicata maggioranza e si “salva”.
Il governo è salvo. Se l’esito della votazione al Senato era dato per scontato, (dove la fiducia è passato con 162 voti favorevoli, 135 contrari e 11 astenuti) non si poteva dire altrettanto della Camera, dove la situazione è rimasta incerta e traballante fino all’ultimo. Ore convulse, precedute da giorni concitati in cui la maggioranza ha dato fondo a tutte le proprie energie per assicurarsi la possibilità di proseguire la legislatura. L’unica cosa certa, era che la sopravvivenza o meno del governo sarebbe stata decretata da una manciata di voti.
E così è stato. La mozione di sfiducia presentata dall’opposizione non è passata per soli 3 deputati che hanno votato contro. 314, quindi, sono stati i “no”, 311 i “sì”. Il governo continua ad avere l’appoggio del Parlamento. La risicatissima maggioranza, tuttavia, lascia lo scenario del tutto incerto, aperto ad ogni eventualità futura.
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