Richard Holbrooke, il gigante della diplomazia americana, è morto a 69 anni.
E’ morto, a 69 anni, Richard Holbrooke, gigante della diplomazia americana. Deceduto in seguito ad un delicato intervento al cuore, ha attraversato mezzo secolo di storia americana e mondiale, non senza incidervi profondamente. Gli Stati Uniti «hanno perso uno dei loro difensori più accaniti e uno dei servitori più devoti», ha dichiarato il segretario di Stato americano Hillary Clinton confermando ai cronisti il suo decesso.
«Richard Holbrooke – ha aggiunto – ha servito il Paese che amava per quasi mezzo secolo. Era il diplomatico per eccellenza, capace di affrontare i dittatori e di ergersi a difensore degli interessi dell’America nelle circostanze più difficili» Poche ore prima che morisse il presidente Obama lo aveva lodato definendolo un «uomo deciso, che non si ferma mai», «un autentico gigante della diplomazia americana». Nel 2009 era stato nominato inviato speciale per l’Afghanistan e il Pakistan.
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Holbrooke, considerato il diplomatico per eccellenza, aveva seguito un percorso che aveva raggiunto il vertice quando nel 1995, Bill Clinton lo nominò Segretario di stato aggiunto con delega per l’Europa. Con questa carica, divenne l’artefice degli accordi di Dayton, con i quali ebbe fine la guerra in Bosnia. La sua attività ha consentito di salvare «decine di migliaia di vite», ha detto John Kerry, presidente della
Commissione affari esteri del Senato americano. Holbrooke era noto perché non disdegnava di lasciarsi prendere facilmente dall’ira e, al contempo, sapeva destreggiarsi nelle più controverse e delicate questione diplomatiche.