Silvio Berlusconi non cerca alleanze con formazioni politiche ma con singoli. Niente UDC dunque. Ieri, durante la presentazione del nuovo libro di Bruno Vespa, il presidente del consiglio aveva detto di aver pensato a una crisi pilotata che portasse il partito di Casini nella maggioranza, ma che adesso ha cambiato idea.
Intervenendo oggi telefonicamente al programma Unomattina, ha espresso il suo punto di vista sull’azione per allargare la maggioranza: “Alla Camera ci sono molti deputati che si sono resi conto che una opposizione ideologica e personalista non serve al paese né a loro” ha detto Berlusconi. “Quelli che non vogliono giocare allo sfascio sulla pelle degli italiani, uomini e donne di buona volontà, sono invitati a unirsi a noi arricchendo il nostro programma”. Singoli dunque, non formazioni politiche.
Ha poi aggiunto: “Dopo il voto di ieri l’ipotesi del terzo polo non ha più grandi prospettive”. Il presidente del Consiglio ammette di pensare “anche a deputati di Fli, che non condividono più la linea di Fini ma al quale hanno già pagato il debito di riconoscenza per averli messi in lista”.