Il vicesegretario del Pd Enrico Letta replica ad Antonio Di Pietro che spinge per l’unione tra Idv, Sel e Pd.
A pochi giorni dal voto di fiducia che ha scompaginato le carte in tavola, rendendo ogni scenario futuribile, in molti a sinistra hanno fretta di riorganizzarsi. Forse, anche alla luce della recente nascita del terzo polo, il “Polo della Nazione”, nato dall’alleanza tra Fli, Api, Udc ed Mpa che si pone come agguerrita alternativa a Berlusconi e alla sinistra. E così, in vista di elezioni sempre meno lontane, il leader dell’Italia dei Valori sente l’urgenza di un patto stabile con gli alleati, che garantisca al suo partito una collocazione sicura.
E, forse, laddove si dovesse andare alle urne con questa legge elettorale, la sicurezza matematica di entrare in Parlamento. Sta di fatto che Di Pietro ha contattato il segretario del Pd Pierluigi bersani e il leader di Sinistra Ecologia e Liberà, esortandoli al “matrimonio”.
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Alla loro richiesta di tempo per pensarci, ha risposto: «anche una settimana, ma visto che alla fine noi tre saremo, è inutile aspettare. Quando il matrimonio è pronto, sposiamoci…», auspicando il congiungimento entro Natale, perché «a forza di aspettare quale erba del vicino è più buona la coalizione muore di fame». All’ex Pm di Mani pulite, nel frattempo, replica il vicesegretario del Pd Enrico Letta: «Non c’è nessun matrimonio in vista perché non c’è stato nessun fidanzamento», afferma, respingendo quello che definisce un ultimatum.