Il leader di Fli Gianfranco Fini assicura che non ci sarà alcun ribaltone.
In attesa del voto di fiducia del 14 novembre, il presidente della Camera Gianfranco Fini interviene sulla situazione politica in un incontro con gli studenti del Liceo classico Orazio di Roma. E, ad una domanda di una giovane consigliera municipale del Pdl che, polemicamente gli chiede di render conto del futuro eventuale ribaltone a cui Fli darà il suo contributo, risponde sibillino: «il ribaltone è un sovvertimento della volontà popolare. Non credo ci saranno ribaltoni», per poi passare, senza mai citarlo, ad un duro affondo nei confronti di Berlusconi.
«Chiedo a te, invece, che cosa ne pensi di tante promesse mai mantenute, che cosa ne pensi di tanti impegni disattesi, che cosa ne pensi di chi aveva promesso che la legge sarebbe stata uguale per tutti e si è occupata unicamente degli affari suoi?», domanda, infatti, retoricamente Fini. «La politica è innanzitutto onestà intellettuale».
E, continuando a riferirsi chiaramente al premier, aggiunge: «Se la politica fosse un po’ più umile, se qualcuno pensasse che qualche volta ha torto lui, che non è sempre un complotto, se qualche volta ammettesse che alcuni impegni non sono stati mantenuti, sicuramente le cose sarebbero migliori».
Dura la conclusione del capo di Fli. Quasi un avvertimento: «Ci sono dei momenti che mi guardo allo specchio che mi dico: “c’è un limite entro il quale non si può andare, pena la dignità”. Per te evidentemente non c’è – dice alla giovane – ma è un problema tuo».
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