Un nuovo partito, tre persone, e tre posizioni differenti sul voto di fiducia: Bruno Cesario (ex Pd), Domenico Scilipoti (ex Idv) e Massimo Calearo (ex Pd, ex Api).
Bruno Cesario (ex Pd), Domenico Scilipoti (ex Idv) e Massimo Calearo (ex Pd, ex Api) hanno appena dato vita ad una nuova formazione politica, il movimento Responsabilità Nazionale. E, già in partenza, si ritrovano divisi su un punto cruciale: il voto di fiducia del 14 dicembre: Cesario, infatti, darà la fiducia, Scilipoti no e Calearo si asterrà. Intervistato da Antonio Fraschilla, Calearo minimizza: «Abbiamo moltissime idee in comune» il voto del 14 non è una questione che «cambia la politica italiana».
Del resto «abbiamo come punto di riferimento il bene del Paese», aggiunge. «L’Italia ha bisogno di lavoro, riforme, innovazione, e impresa. Su queste cose ci confrontiamo, il resto non ci interessa, è politichese». Il giornalista, tuttavia, lo incalza. E, considerando che con i numeri risicati del Pdl, il nuovo gruppo potrebbe fare la differenza, chiede: «con che spirito vi avvicinate al 14? Incontrerete il premier o il leader dell’opposizione?». Calearo non ha dubbi: «Credo che non abbiamo bisogno di parlare con nessuno. Se loro ci vogliono vedere siamo qua. Anzitutto dobbiamo chiarirci le idee noi tre».
E conclude – riferendosi a Scilipoti che aveva accusato il collega dell’Idv Massimo Donadi di averlo minacciato di una campagna stampa diffamatoria, se non avesse votato la sfiducia – «siamo qui anche per dare una mano ad una persona che si chiama Mimmo che era stato crocefisso».
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