Dibattito molto acceso tra Giorgio Stracquadanio (Pdl) e Bruno Tabacci (Api) sul prossimo voto di fiducia al governo di Silvio Berlusconi su Corriere tv. I due deputati si sono punzecchiati parecchio, anche se senza arrivare mai all’insulto volgare.

Tabacci ha sottolineato la precarietà dell’esecutivo, chiedendo al premier di dimettersi per il bene del paese e predicendo un voto sfavorevole alla Camera dei Deputati il 14 dicembre per il Cavaliere. Dall’altra parte, Stracquadanio ha risposto dicendo che il governo ha i numeri per continuare la sua attività, dato che avrebbe il voto di due parlamentari dell’Italia dei Valori e di altri due del Pd.



“Si dice che ci sia un vero e proprio metodo Verdini per convincere i deputati a passare da una sponda all’altra…d’altronde ai tempi del governo Prodi abbiamo ascoltato il tenore delle telefonate tra Berlusconi e il direttore Rai Saccà sull’argomento”, insinua Tabacci, facendo riferimento all’ipotesi di compravendita di voti da parte del governo. “Non parlare di cose non vere! Non c’è nessuna compravendita”, scatta su Stracquadanio.



Lo scontro verbale si sposta poi sui rapporti del premier con Putin e il presunto tradimento dei finiani. Per finire con il mandato elettorale vincolante per i parlamentari. “Un parlamentare non ha vincolo e risponde a tutto il popolo italiano, non solo ai suoi elettori”, dice Tabacci. “Beh, allora dobbiamo aspettarci che cambierai per l’ennesima volta schieramento. Tu eri anti-berlusconiano e candidato da Berlusconi allo stesso tempo!”, replica Stracquadanio. “Sì, perché pensavo facesse riforme liberali. Invece ha pensato solo ai fatti suoi”, conclude il deputato dell’Api.



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