Il Consiglio d’amministrazione della Rai ha deciso a maggioranza che Porta a Porta, Annozero, L’ultima Parola e Ballarò saranno sospesi fino al termine delle elezioni. I conduttori dei rispettivi talk politici sono – ovviamente – infuriati. Michele Santoro lo è più degli altri. E invece di limitarsi a lanciarsi in considerazioni sulla libertà di stampa e mugugnare contro la decisione, come hanno fatto i colleghi, è si prepara alla guerra: «Il 25 marzo proverò ad andare in onda con una vera e propria trasmissione di Annozero. Non so dove – ha detto Michele Santoro durante una conferenza stampa convocata nella sede della Fnsi con altri conduttori (oltre a Michele Santoro c’erano, tra gli altri, Floris, Iacona, Vianello e Paragone in collegamento telefonico).



L’ondata di polemiche che scaturiranno dalla decisione del Cda della Rai di sospendere i talk politici fino al termine delle elezioni è probabilmente solo all’inizio. E il botta e risposta tra Michele Santoro e Bruno Vespa sui talk politici è da leggersi come il primo di una serie di episodi.

La querelle ha avuto inizio da Bruno Vespa: «la decisione della Rai, come quella della Vigilanza, hanno un nome e un cognome: Michele Santoro», aveva dichiarato Bruno Vespa in uno sfogo sul Corriere della Sera. «Non potendo sospendere solo Santoro – aveva aggiunto Bruno Vespa – che per decenni ha portato in prima serata programmi in cui la vittima è costantemente la stessa parte politica, che stia al governo o all’opposizione, hanno cancellato anche le nostre trasmissioni».



Secondo Bruno Vespa, Michele Santoro sarebbe «passato sulla par condicio con il garbo di Attila. Con accenti diversi, l’ha massacrata nell’arco dei decenni. Vorrei che mi si dicesse – ha aggiunto Bruno Vespa – in quale grande tv pubblica e anche privata al mondo esiste un programma di prima serata in cui la vittima è costantemente la stessa parte politica, che stia al governo o all’opposizione».

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Immediata la replica a Bruno Vespa del conduttore di Annozero Michele Santoro. «Quando andavamo a scuola – ha risposto Michele Santoro ai microfoni di Radio Città Futura – c’era sempre quel compagno di classe un po’ birbantello che indicava l’altro come responsabile delle marachelle. Vespa – ha aggiunto ironicamente Michele Santoro – mi sta facendo tornare ragazzino. E’ il mio Gerovital». Ma, al di là delle battute, Michele Santoro è furibondo: «Quello che sta succedendo non ha precedenti nella storia della tv occidentale -è un atto censorio molto grave».



 

 

 

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