Il Pd è favorevole all’uso del Burqa. Quindici deputati del Pd e dell’Idv, tra cui Salvatore Vassallo, il primo firmatario, infatti, in commissione Affari costituzionali hanno presentato una proposta di legge che legittimi l’utilizzo del burqa in Italia. Secondo i quindici deputati del Pd e dell’Idv, indossare il burqa in Italia non sarebbe lesivo della dignità delle donne, perché nella tradizione islamica è considerato parte integrante del vestiario abituale. Secondo i quindici deputati, indossare il burqa non costituirebbe neanche un pericolo per la pubblica sicurezza, perché sarebbe sufficiente che la donna che lo indossa, se richiesto dalle forze dell’ordine, si facesse identificare.
La proposta di legge presentata dai deputati del Pd e dell’Idv, in particolare, intende modificare l’articolo 5 della legge 22 maggio 1975, n. 152. Questo permetterebbe di utilizzare «indumenti indossati per ragioni di natura religiosa o etnico-culturale» . I firmatari «preso atto che l’uso del burqa costituisce un segnale di possibili violenze private» sono convinti che il divieto non rappresenti il metodo più efficace per agevolare la condizione delle donne islamiche in Italia. «Qualora il burqa e il niqab siano indossati per effetto di coercizione da parte di terzi e, in particolare, all’interno della famiglia da parte del marito o di un genitore – continua la proposta presentata dai deputati del Pd e dell’Idv -, devono essere innanzitutto fatte valere le già numerose pertinenti fattispecie penali presenti nel nostro ordinamento».
Secondo i deputati del Pd e dell’Idv è sufficiente che, qualora un pubblico ufficiale lo ritenga necessario, la donna coperta dal burqa si identifichi. «Costituisce giustificato motivo – afferma il testo della proposta – la circostanza che l’uso di indumenti che coprono il volto sia motivato da ragioni di natura religiosa o etnico-culturale. In tali casi, ove richiesto da un pubblico ufficiale o da un incaricato di pubblico servizio per motivate e specifiche esigenze di pubblica sicurezza la persona deve tempestivamente consentire di essere riconosciuta mostrando il volto, al fine della momentanea identificazione».
La proposta di quindici deputati del Pd di legittimare l’utilizzo del Burqa in Italia fa infuriare Suad Sbai, ex presidente della comunità marocchina e deputata del Pdl. «Devono vergognarsi – dice la Sbai – per quello che hanno fatto, se lo mettano loro il burqa, sono dei falsi, non hanno mai parlato con delle donne arabe e non sanno che inferno vivono quotidianamente. Questi signori non farebbero entrare in casa loro neppure una colf con il burqa». Secondo la Sbai «il burqa è una barbarie, è solo una forma tribale, se non fermiamo subito questo permissivismo ci ricadranno addosso le conseguenze, l’estremismo avanza».
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L’APPELLO DELLA SBAI CONTRO IL BURQA – «Queste donne sono obbligate a infilarsi addosso quel velo e non lo fanno per libertà di scelta. Quindi vanno aiutate a uscire fuori dalla loro schiavitù non a sottomettersi ai loro mariti» afferma la Sbai in merito alla proposta dei deputati del Pd di legalizzare l’utilizzo del burqa. E così lancia un appello. «Se il vostro uomo vi obbliga a indossare il burqa voi ribellatevi, chiamate i carabinieri. E potrete avere il permesso di soggiorno, non sarete rimandate nel vostro Paese d’origine».