Il rispetto della vita umana, dal concepimento fino al termine naturale, del matrimonio tra uomo e donna, ma anche il diritto al lavoro e l’integrazione degli immigrati sono tutti «valori che non possono essere selezionati secondo la sensibilità personale, ma vanno assunti nella loro integralità». E’ quanto emerge in un comunicato dei vescovi Liguri in vista delle elezioni regionali, il primo firmatario del quale è stato il presidente della Cei e vescovo di Genova, il cardinal Angelo Bagnasco. Il documento dei vescovi liguri, emanato dall’ufficio stampa della Cei, è stato redatto con lo scopo di avviare una  «riconciliazione degli animi» in vista delle prossime elezioni. «Il criterio guida per un sapiente discernimento tra le diverse rappresentanze – spiega il documento dei vescovi – è l’impegno programmatico, chiaramente assunto, di assicurare il pieno rispetto di quei valori che esprimono le esigenze fondamentali della persona umana e della sua dignità».Secondo i vescovi liguri – e secondo il cardinal Bagnasco – tali valori «solo nel loro insieme esprimono una concezione dell’uomo, della comunità e del bene comune, che costituisce il centro della Dottrina sociale della Chiesa»



La nota dei vescovi liguri in vista del voto per le elezioni regionali del 28 e del 29 marzo, precisa e sottolinea quanto affermato ieri dal cardinal Bagnasco che, in occasione dell’apertura dei lavori del Consiglio permanente della Cei, aveva ravvisato la necessità di tenere a mente quei «valori non negoziabili» – la difesa della vita, del matrimonio tra uomo e donna e della libertà di educazione sul quale «si impiantano» gli altri «indispensabili valori», come il diritto al lavoro o l’accoglienza nei confronti deli immigrati.



Il cardinal Bagnsco, il giorno prima dell’emanzione del documento dei vescovi liguri in vista delle elezioni, si era espresso nettamente nel definire, come valore principale al quale i cattolici che votano devono guardare, la difesa della vita, in particolare dal «delitto incommensurabile» dell’aborto, in tutte le sue forme. Bagnasco aveva definito l’aborto un «un’ecatombe progressiva», resa «invisibile» dall’utilizzo di pillole come la Ru486. «Che cosa ci vorrà ancora – aveva specificato Bagnasco nell’esporre le ragioni politiche del “no” all’aborto – per prendere atto che senza il principio fondativo della dignità intangibile di ogni pur iniziale vita umana, ogni scivolamento diviene a portata di mano?»




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 LE REAZIONI DI BERSANI E DELLA  BONINO – «Rispettiamo il messaggio della Chiesa, mentre non mi sembra che il centrodestra faccia altrettanto: vedo dichiarazioni della maggioranza non rispettose dell’autonomia della Chiesa», ha commentato il segretario del Pd, Pierluigi Bersani in seguito al dibattito suscitato da Bagnasco. «I cattolici non sono un pacco voti che si spostano a pacchi e a tonnellate» ha, invece replicato la candidata del centrosinistra alla presidenza della Regione Lazio, Emma Bonino, chiamata in causa per le sue note posizioni abortiste»