“Alle 19,30 c’è il Cdm. Se faremo un decreto? Vedremo”. Silvio Berlusconi si sbilancia. Prima di lui, Calderoli, aveva anticipato la notizia: “Contrariamente alle voci false che girano in questi minuti, il Consiglio dei ministri oggi si fa e affronterà il problema delle elezioni regionali”.
Si parla di un dl interpretativo per chiarire la legge elettorale e che consenta al Pdl di essere presente con le sue liste e i listini dei candidati governatori in Lazio e in Lombardia per non lasciare “a bocca asciutta” 14 milioni di elettori.
Durante la riunione con Maroni, Calderoli, Verdini, Bondi e La Russa si è deciso di accantonare il decreto di proroga dei termini su cui c’era stata una frenata da parte del Quirinale e di tentare la strada del decreto interpretativo su cui il Colle sarebbe più aperto a valutazioni.
Pierluigi Bersani, si è detto contrario a una soluzione di questo tipo e ha giudicato "impensabile" lo slittamento delle Regionali: "Consiglierei di non pensare a strane scorciatoie. L’unica cosa sensata è aspettare le decisioni degli organi competenti che, come sappiamo, decidono a giorni. Il rinvio mi sembra impensabile. Sono loro che ci hanno messo in questa situazione. Queste dichiarazioni che scaricano la colpa sugli altri non sono accettabili. Un po’ più di umiltà e di serietà servirebbe perchè questa volta il Pdl non potrà raccontarla come vuole. Questo è un problema di cui devono farsi carico se vogliono governare altrimenti si riposino e vadano a casa, perché chi governa risponde per il Paese con le regole del Paese non per una lista. Bisogna che siano all’altezza di questa situazione".