Il presidente della regione Lombardia commenta a caldo la decisione del Tar di riammettere la lista Per la Lombardia alla corsa per le elezioni regionali del 28 e del 29 marzo, dalla quale era stata esclusa per presunte irregolarità nelle presentazione delle firme: «E’ stato ricostituito pienamente il nostro diritto, le nostre liste non sono state riammesse, ma si è riconosciuto che sono sempre state legittimamente in corsa» – ha detto Formigoni, che torna ad essere il candidato del centrodestra per la prossima tornata elettorale. «Non abbiamo avuto bisogno – ha continuato Formigoni – di un aiutino dall’esterno, né abbiamo avuto bisogno del decreto legge. I nostri avvocati questa mattina non hanno invocato il decreto legge e il Tar non ne ha parlato. E’ stato riconosciuto che abbiamo agito correttamente, rispettando tutte le leggi previgenti».
– Formigoni, commentando la sentenza del Tar che annulla la sentenza delle Corte d’Appello di Milano che lo aveva escluso dalla corsa per le regionali, non nasconde la sua soddisfazione: «questo è il messaggio che voglio dare a tutti di cittadini di Lombardia – ha detto Formigoni – e a tutti gli elettori di centrodestra: noi ci siamo sempre mossi nel rispetto delle leggi, della legalità e della trasparenza. Le nostre firme erano valide dal primo minuto ed è stato illegittimo quello che è stato fatto contro le nostre firme e contro le nostre liste nel corso di questa settimana».
– Formigoni, nel commentare la decisione del Tar che pone fine al caos liste, non lesina una stoccata al centrosinistra: «Pur essendo stati fraudolentemente privati del diritto a partecipare alla elezioni – ha sottolineato Formigoni – i nostri sostenitori sono scesi nelle strade per raccogliere firme attorno ad una lettera rispettosissima inviata al presidente della Repubblica». Mentre «quello che sta accadendo come manifestazione anti-democratica da parte di molte opposizioni – ha continuato il governatore Formigoni – dice la differenza abissale tra il nostro costume politico e il costume politico di molti sostenitori del centrosinistra». Roberto Formigoni, in particolare, si riferisce alle sortite di Di Pietro contro il Capo dello Stato. «L’attacco al presidente Napolitano – spiega Formigoni – l’insulto, la richiesta di impeachment che leader nazionali del centrosinista rivolgono contro di lui è un segno di barbarie. Eppure, il presidente Napolitano è stato eletto da una maggioranza di centrosinistra».
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– A conclusione del suo intervento per commentare la sentenza del Tar che dirime il caos liste, riferendosi al decreto "salva liste" del governo, Formigoni ha ribadito che «siamo in presenza di un decreto legge legittimissimo, ma noi non ne abbiamo avuto bisogno. Questo è il motivo principale di soddisfazione».
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