Minzolini contro tutti. Il direttore del Tg1 continua ad attirar su di sé gli strali di molti colleghi. Specialmente di quelli che hanno l’opposizione e la sinistra come punto di riferimento. Recentemente erano state Maria Luisa Busi e Tiziana Ferrario ad attaccare pubblicamente Minzolini. La prima aveva definito, in un’intervista pubblicata su Repubblica, il piano di gestione del personale di Minzolini una “rappresaglia”, mentre la seconda, in una lettera esposta in una bacheca di Viale Mazzini, si era scagliata contro la decisione di defenestrarla dalla conduzione del Tg1. Al che, Minzolini, aveva risposto che il suo mezzobusto appariva in tv da 29 anni. Quello di Bruno Vespa apparve alla conduzione del tg solo per 6.



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Adesso, a chiedere le dimissioni del direttore del nTg1 Augusto Minzolini, è il consigliere Francesco Pardi, dell’Idv. Pardi ha rinfacciato a Minzolini il fatto che sotto la sua conduzione il tg delle 20 avrebbe perso circa un milione di telespettatori, mentre l’edizione delle 13,30 circa 375 mila. «Poichè Augusto Minzolini si considera un estimatore del pluralismo e delle regole del mercato, sono certo che starà considerando di lasciare la direzione, visti i risultati catastrofici della sua linea editoriale», ha affermato il consigliere Francesco Pardi.



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L’ATTACCO DI PARDI A MINZOLINI – Duro l’attacco al direttore del Tg1 Augusto Minzolini sul calo di ascolti. «Nel suo ultimo editoriale, Augusto Minzolini denunciava che qualcuno volesse un “direttore dimezzato” al Tg1» ha ricordato Francesco Pardi. «Effettivamente sì, a sancirlo è però il pubblico che ne ha preso le distanze, e non una qualche “congiura mediatica” o “tritacarne”, come egli stesso definisce la stampa libera» ha continuato Pardi. Secondo il consigliere del’Idv «Alla luce dei dati elaborati dal consigliere Rizzo Nervo, ed anticipati dalla stampa, l’allarme lanciato da Maria Luisa Busi e Tiziana Ferrario avrebbe dovuto essere preso seriamente in considerazione dai vertici istituzionali della Rai e del Tg1: finora invece, l’unico riscontro formale è stata la lettera di contestazione inviata dal direttore a chi ha solo adempiuto con serietà ai propri compiti».



 

 

L’ATTACCO A MINZOLINI DEL CONSIGLIERE RIZZO NERVO – E, a proposito dei presunti telespettatori persi, c’era stata una polemica anche tra Minzolini e il consigliere Rizzo Nervo. Il quale aveva reso noto su repubblica una serie di dati Auditel che indicavano, se incrociati, un netto calo degli ascolti del Tg delle 20, sceso sotto la soglia psicologica del 30 per cento fino, nel dettaglio, al 27,5 per cento. Passata la soglia del 30 per cento il Tg1 non può più essere considerato un riferimento per gli italiani, aveva spiegato Rizzo Nervo.

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Il direttore del Tg1 Augusto Minzolini aveva risposto a Rizzo Nervo che, i dati auditel, è necessario saperli interpretare, accusandolo di essere «fazioso, un uomo ridicolo» il che ha suscitato l’indignazione del presidente Rai Garimbnerti, che aveva tuonato «non posso tollerare che un direttore insulti un consigliere». Minzolini, in ogni caso, aveva ricordato che «Riotta ha perso tre punti in tre anni, io uno solo. Ho contenuto la perdita e c’è stato lo switch off, il passaggio al digitale, con la differenziazione che conosciamo e che prima non c’era».

– Con Minzolini si schiera il consigliere di maggioranza Antonio Verro, che afferma: «la lettura dei dati d’ascolto apparsa sulla stampa è priva di fondamento e il Tg1 di Minzolini frena un trend decrescente cominciato nelle stagioni precedenti e continua comunque a vincere costantemente sul Tg5» con uno scarto che resta del 3%». Come lui, anche il direttore del Generale della Rai Mauro Masi si era schierato in favore di Minzolini. Ribadendo che l calo di ascolti è fisiologico e legato al digitale.