VERTICE BERLUSCONI-FINI: Poco meno di due ore, ma soprattutto nessun commento alla fine del pranzo. Questo il bilancio, per nulla benaugurante, del confronto tra Berlusconi e Fini di oggi.
Continuamente rimandato, preceduto da ben due vertici tra Bossi e Berlusconi, l’incontro di oggi avrebbe dovuto portare a una posizione comune sulle riforme i due leader del Popolo della Libertà.
«Fatevelo dire dagli altri, sapete che sono riservato», queste le parole del premier, mentre viene fermato da alcuni giornalisti, durante una breve passeggiata nel centro di Roma.
«Ho mangiato benissimo…» scherza il Cavaliere. «Cosa mi consigli di dire? Non mi pronuncio? Sì, non mi pronuncio», Letta, alla sua destra annuisce.
Dall’altra parte riserbo assoluto, lo staff di Fini fa sapere che «Il presidente della Camera non ha nulla da dichiarare. Se volete sapere qualcosa sul contenuto del colloquio, chiedetelo al presidente del Consiglio».
Sembra proprio che non si sia trovata un’intesa. Le differenze alla vigilia erano già note: semipresidenzialismo alla francese per Berlusconi senza riforma elettorale, semipresidenzialismo (con un modello originale, italiano) accompagnato da una riforma della legge elettorale in favore del doppio turno. Anche se la distanza tra i due, da tempo, non si può limitare a queste tecnicalità.