BERLUSCONI-FINI – CRISI PDL: Gianni Alemanno sta conducendo la mediazione tra Berlusconi e Fini. Fin dall’inizio ha dichiarato di voler evitare a tutti i costi una scissione.
Per prima cosa ha incontrato il presidente della camera Gianfranco Fini  successivamente ha telefonato al presidente del consiglio Silvio Berlusconi. Un’operazione che potrebbe aver avuto già qualche effetto. Dai due sembra essere emersa la volontà di un confronto pacato.



Nell’attesa del vertice delle 17 le personalità del Pdl stanno rilasciando delle dichiarazioni interessanti in un senso o nell’altro.
Il neoministro dell’Agricoltura, Giancarlo Galan, lasciando Palazzo Chigi ha dichiarato: «Sarà bene che il conflitto si ricomponga, la soluzione prospettata dal presidente della Camera però non ha futuro ed è una follia».



Nei riguardi di Fini è poi arrivato il commento caustico di Francesco Storace: «Basta consultare i dati sulle Regionali nel Lazio per capirlo. Come si fa a contestare dall’interno del partito che nessuno ha imposto a Fini, il leader che vince senza la sua lista è un paradosso da manuale di politologia. Al presidente della Camera conviene accucciarsi in attesa di tempi migliori».

Trai finiani è Granata quello più lanciato verso l’ipotesi di gruppi autonomi, a suo dire, Fini avrebbe dalla sua una quarantina di parlamentare e una ventina di senatori.
Pessimista su una ricomposizione del Popolo della Libertà il leader delle Lega Nord, Umberto Bossi: «Non ho certezze ma temo che la cosa non si rimetterà a posto…».
Non resta che attendere le “comunicazioni urgenti” previste per le 17 all’ufficio di Presidenza del Pdl.