Sono due i documenti che stanno circolando in questo momento negli ambienti di Camera dei deputati e del Senato e che hanno al centro lo scontro tra Silvio Berlusconi e Gianfranco Fini. Da una parte un documento di sostegno al Pdl, e quindi contro l’ex leader di An. “Il Pdl rappresenta una scelta giusta e irreversibile”, afferma la prima lettera firmata dagli ex colonnelli di An – come Maurizio Gasparri, Ignazio La Russa e Altero Matteoli – e da 75 parlamentari provenienti da Alleanza nazionale. “Vogliamo contribuire ulteriormente a rafforzare il Pdl restando all’interno del partito”, proseguono i 75 (tra questi anche il sindaco di Roma, Gianni Alemanno e il ministro della Gioventù, Giorgia Meloni).
“Questo – osservano i parlamentari ex An – non significa ignorare i problemi politici e organizzativi che il Pdl deve affrontare procedendo nella sua strada, e le stesse osservazioni avanzate dal Presidente della Camera Gianfranco Fini che debbono ovviamente essere oggetto di corretta valutazione. Quindi, per difendere e rafforzare l’unità del Popolo della Libertà, è necessario dare luogo ad un costante, libero, proficuo confronto di idee, che si basi sul regolare e sempre più frequente incontro degli organi statutari del partito e dei Gruppi parlamentari”.
“Lì le idee e i progetti – prosegue il documento – si devono confrontare per attuare, integrare e aggiornare il programma elettorale e le decisioni politiche scaturite dal congresso di fondazione. Vanno garantiti il massimo della democrazia interna e il rispetto di tutte le posizioni, affidando le decisioni finali, impegnative per tutti, agli organi di volta in volta competenti”.

 



Sul fronte contrapposto un documento che esprime fiducia a Fini, il cui merito è avere posto questioni che “meritano un approfondimento nel partito”, anche se è “incomprensibile” parlare sia di scissione che di voto anticipato. Una lettera che gli ex An stanno sottoscrivendo dopo l’incontro con Gianfranco Fini nella sala Tatarella di Montecitorio. “In merito alle polemiche che l’incontro tra Fini e Berlusconi ha suscitato nei media e nell’opinione pubblica, riteniamo necessario esprimere solidarietà a Gianfranco Fini contro il quale – si legge – sono stati espressi giudizi ingenerosi con toni a volte astiosi. Per parte nostra riteniamo che le questioni poste da Fini meritino un approfondimento e una discussione attenta nelle competenti sedi di partito. Nel corso della direzione di giovedì prossimo sarà lo stesso presidente della Camera a chiarire le sue proposte, aprendo un dibattito che ci consentirà di articolare e aggiornare un progetto di rilancio del Pdl, aperto alla partecipazione di tutte le componenti del partito. La prospettiva di una escalation e anche il parlare di scissioni ed elezioni anticipate – è scritto ancora nel testo – risultano incomprensibili per noi e per l’opinione pubblica che invece si aspetta una fase più incisiva dell’azione del nostro governo. Bisogna quindi riportare il confronto sul piano costruttivo, isolando quanti più o meno consapevolmente stanno in queste ore lavorando per destabilizzare il rapporto tra i cofondatori del Pdl. Per questi motivi confermiamo la fiducia al presidente Gianfranco Fini a rappresentare tali istanze”.

Leggi anche

Licia Ronzulli, chi è la senatrice a Storie di donne al bivio/ Berlusconi, le gelosie in FI e il bebè in UEDISORDINI A SOCIOLOGIA/ L’occasione perduta di chi ripete il 68 senza capire