Magistratura, federalismo fiscale, leadership, rapporto con Berlusconi e ipotesi di elezioni anticipate. Sono solo alcuni dei temi che il presidente della Camera Gianfranco Fini ha affrontato, ospite della trasmissione di Lucia Annunziata In Mezz’ora. Contribuendo così, ne siamo certi, al cattivo umore che, in questi giorni, accompagna Silvio Berlusconi. «Vorrei innanzitutto sgombrare il campo da un equivoco: non ho alcuna intenzione di fondare altri partito – ha esordito il presidente della Camera Gianfranco Fini.
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Fini, conscio dei suoi numeri, nel corso della trasmissione di Lucia Annunziata si è affrettato a sottolineare che, oltre a non voler fondare un nuovo partito, non mette in discussioni la leadership di Berlusconi: «Credo – ha detto il presidente della Camera – che quanto emerso dalla diretta televisiva è che non c’è, da parte mia, una questione personale: l’ho detto tante volte: Berlusconi è il leader del centrodestra, e come presidente del consiglio ha il diritto/dovere di governare». Secondo Fini «La leadership è una», anche se «può essere – aggiunge – che ci sia una mia personale credibilità per quello che ho fatto, ma la leadership non e’ mai duale». Per il numero due del Pdl ci sarebbe semplicemente «la volontà di porre delle questioni che, se dibattute, il Pdl ci guadagna e ci guadagna la qualità dell’azione di governo».
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Il presidente della Camera ci tiene a ribadire che non si pente di quanto affermato nella Direzione nazionale del Pdl. E annuncia la sua ferrea volontà di continuare a fare il presidente della Camera e svolgere, contemporaneamente, attività politica. «Non mi sono pentito, credo che anche il premier si sia accorto che non potrà mai essere vero che il presidente della Camera si dimetta perché ha opinioni diverse dal partito e dal presidente del Consiglio».
Drastico il commento di Fini sull’eventualità di elezioni anticipate, ventilate da chi – in questo giorni – le auspica per risolvere i conti all’interno del Pdl . «È da irresponsabili il solo parlare di elezioni anticipate perché gli italiani non capirebbero», ha detto Fini. «Conosco Berlusconi e Bossi, so che entrambi sono coscienti che le elezioni in questo momento sarebbero il fallimento dell’attuale maggioranza, e metterebbero a rischio anche il federalismo, esponendo il paese ad un rischio enorme». Secondo Fini «Berlusconi ha una maggioranza come non si vedeva da tempo: ha il diritto di governare. Non ci saranno imboscate, noi saremo leali e faremo la nostra parte».
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Tra le affermazioni che, sicuramente, faranno maggiormente infuriare Berlusconi non appena ne verrà a conoscenza, quelle sulla magistratura, definita da Fini «un baluardo della legalità». Per Fini, inoltre, «i magistrati non sono un cancro» e una delle qualità identificative della destra, «oltre al garantismo è il rispetto delle regole». Nonostante ciò, Fini ammette che vi siano alcuni settori della magistratura politicizzati.
Nell’intervista a tutto campo concessa da Gianfranco Finia Lucia Annunziata, il presidente della Camera dice la sua anche sul federalismo: «Dobbiamo essere certi che il federalismo fiscale non metta a rischio l’unità nazionale. Su questo inciderà positivamente la responsabilità del Presidente del Consiglio e anche dei ministri della Lega, a cominciare da Bossi» ha detto Gianfranco Fini, ricordando che «oggi Berlusconi ha detto che le riforme debbono essere condivise. Io avevo capito – ha, poi, continuato, lanciando l’ennesima stoccata al premier – che si potevano fare anche a colpi di maggioranza».