La festa del 25 aprile, a Roma, è stata rovinata dalle contestazioni di un gruppo di facinorosi che, all’arrivo della presidente del Lazio Renata Polverini, mentre questa si accingeva a salire sul palco, hanno iniziato a urlare «Polverini vattene» e «via i fascisti». Vano il tentativo di placare gli animi del presidente dell’Anpi Massimo Rendina: «Noi rispettiamo le istituzioni libere e democratiche, le abbiamo volute noi». Alle contestazioni contro Renata Polverini sono seguiti lanci di oggetti come uova, monetine, petardi e frutti. Il presidente della Provincia di Roma Nicola Zingaretti, che era accanto a Renata Polverini, è stato colpito da un frutto vicino a un occhio. Vista l’impossibilità di proseguire la manifestazione, hanno entrambi lasciato il palco. Anche Rendina è stato colpito si striscio. «Si poteva rischiare il peggio sono stati lanciati oggetti pericolosi, tra cui fumogeni che fortunatamente hanno danneggiato solo la pavimentazione del palco» ha commentato Renata Polverini. «Ringrazio il presidente Zingaretti – ha continuato – al quale esprimo la mia solidarietà, per il gesto importante che ha compiuto sotto il profilo istituzionale e personale, lasciando la manifestazione di fronte alla prepotenza di chi non è nemmeno degno di pronunciare la parola democrazia. La violenza non può e non deve essere tollerata in nessuna circostanza».




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Anche il sindaco di Milano, Letizia Moratti e il presidente della Provincia Guido Podestà, nel corso delle celebrazioni del 25 aprile sono stati duramente contestati. Quando la Moratti è arrivata all’altezza di piazza San Carlo, nel corteo di circa 50mila persone, la protesta di è fatta sempre più rumorosa e continua. Mentre il presidente della provincia di Milano, Guido Podestà, poi, tentava di leggere il proprio discorso dal palco in Piazza Duomo, le urla di contestazione hanno più volte coperto la sua voce. Un furgone arrivato del centro sociale Cantiere ha, infine, ha sovrastato con la musica i discorsi ufficiali.



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I volontari di Emergency, capeggiati da Gino Strada e da Matteo Dell’Aira, il medico arrestato e liberato in Afghanistan, e i partigiani in corteo hanno ricevuto numerosi applausi, come Carlo Smuraglia il presidente dell’Anpi provinciale di Milano.

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