Italo Bocchino, attuale vicepresidente del gruppo PdL alla Camera, e fedelissimo di Gianfranco Fini, si candida a presidente del gruppo stesso. Lo ha detto nella lettera di dimissioni che ha presentato a Fabrizio Cicchito, il capogruppo PdL alla Camera. “Mi candiderò contro di te o chiunque altro”. Lo ha fatto in seguito alla richiesta di dimissioni dal suo ruolo pervenute da parte di Berlusconi e dallo stesso Cicchito in diverse loro dichiarazioni. Essendo, dice Bocchino, il presidente e il suo vice eletti “in ticket”, cioè in coppia, le dimissioni dell’uno comportano quelle dell’altro. Ma la segreteria di partito, attraverso un comunicato stampa, dice che questa interpretazione è inesatta.
“L’articolo 8 del regolamento del Gruppo non lega affatto il destino del Presidente e del Vicepresidente Vicario a meno che ovviamente non sia il primo a dare le dimissioni dalla sua carica. La situazione è totalmente diversa perché, invece, ci si trova davanti alle dimissioni del Vicepresidente Vicario che, come è stato già rilevato, andranno esaminate con la dovuta attenzione anche a livello del gruppo dirigente del partito”. Bocchino sostiene che la sua richiesta non ha a che fare con distanze all’interno del partito, ma per consentire alla minoranza di esercitare il suo ruolo, di verificare le sue forze e conseguentemente di rivendicare gli spazi corrispondenti al suo peso”.
CLICCA SUL PULSANTE QUI SOTTO PER CONTINUARE A LEGGERE L’ARTICOLO
– L’esponente della corrente finiana all’interno del PdL inoltre richiesto un incontro con Silvio Berlusconi al fine di “dar vita ad un chiarimento politico che faciliti il difficile percorso che il gruppo dovrà fare”. E’ anche necessaria, dice, una assemblea del gruppo PdL. Cicchito ha chiesto il tempo necessario per valutare attentamente le richieste di Bocchino.