UN ANNO DAL TERREMOTO IN ABRUZZO – LE DICHIARAZIONI DI DI PIETRO: A un anno dal terremoto (6 aprile del 2009) che colpì l’Abruzzo e sconvolse l’Italia intera, si sono svolte fiaccolate e iniziative in ricordo del cataclisma.
308 persone persero la vita, ma la politica torna ugualmente a dividersi. Hanno fatto scalpore le parole di Di Pietro che ha voluto commentare dal proprio sito: “A L’Aquila, i familiari delle vittime e i semplici cittadini, hanno visto sfilare i potenti della Terra, durante il G8, mentre loro mangiavano lenticchie nelle tendopoli. Alcuni fortunati hanno ricevuto abitazioni prefabbricate e provvisorie, ad altri è stata avanzata l’indecente offerta di una vacanza in crociera per consolarsi di un lutto in famiglia, o di aver perso tutti i ricordi di una vita in un sol colpo. Dopo aver sopportato tutto questo, è arrivato anche il fardello inaccettabile delle conversazioni intercettate e delle risate degli sciacalli della ricostruzione, che abbiamo letto e ascoltato appena un mese fa”.
Il leader dell’Italia dei Valori ha poi voluto analizzare i risultati del voto: “I cittadini, messi di fronte alla realtà e quando sono nelle condizioni di essere informati, sanno scegliere e distinguere il bene dal male. Lo dimostrano le elezioni di marzo nella provincia de L’Aquila. Se è vero, infatti, che il centrodestra ha vinto con uno scarto di +8% sul centrosinistra nelle aree non colpite dal terremoto, è altrettanto innegabile che a L’Aquila Berlusconi ha perso con oltre 14 punti di scarto rispetto al centrosinistra”.
E conclude: "Coloro che hanno visto e toccato con mano le conseguenze del terremoto, sono consapevoli di come il governo abbia affrontato la tragedia abruzzese. Coloro, invece, che il terremoto lo hanno visto e ascoltato dagli spot di Fede e Minzolini, giacciono ancora sotto l’ipnosi del Pifferaio magico".