Caro Direttore,
“i governativi” che hanno modificato le tariffe postali abolendo le agevolazioni alle non profit, non si sono accorti che non hanno “sparato in fronte” solo alle associazioni stesse ma a tutto il popolo, soprattutto ai meno abbienti. Nessuno di noi chiuderà, semplicemente potremo fare molto di meno.
Infatti, se fino al 1° aprile (data significativa per giocare un brutto scherzo) si poteva aiutare per 100, oggi si aiuterà per 33. Sicuramente non si chiuderà, perché un ideale non si chiude, ma si dovranno fare i conti con la realtà.
Eppure siamo nell’Anno europeo contro la povertà e il piano del governo per affrontare questo grave problema punta tutto sul dono, sulla compartecipazione dei singoli cittadini, del non profit, del profit e dello Stato.
Eppure siamo in uno dei periodi di crisi più gravi della storia. Eppure si elogia il volontariato e tutto il non profit perché riescono a sostenere un welfare statale cotto e bollito.
Eppure ci si è resi conto che Bertolaso sì, Bertolaso no, la Protezione Civile è tutta non profit (tolti esercito e pompieri).
Non si preoccupi il genio che ha pensato questo provvedimento: noi del Banco Alimentare saremo costretti a lavorare di meno ma, per favore, ditelo voi a quel milione e mezzo di italiani che tutti i giorni aspetteranno inutilmente da noi qualcosa da mangiare.
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Forse non ci si è resi conto che si è sparato con l’obice per abbattere una zanzara, per danneggiare qualche presunto nemico ideologico, e si colpiscono gravemente le associazioni non profit in alcune delle attività fondamentali per il loro sostentamento: la sensibilizzazione, l’informazione e la raccolta fondi.
E poi non venite a farci la morale sull’astensionismo, anzi, mettete una tassa sul voto, così capirete chi vi è veramente fedele…
(Marco Lucchini)