ATTENTATO AFGHANISTAN – CONFERENZA STAMPA MINISTRO LA RUSSA: “È il momento del cordoglio per le vittime, i feriti, per le famiglie e i commilitoni. La missione però è fondamentale. Oggi abbiamo ritenuto e continuiamo a ritenere che il rischio sia connesso all’importanza della missione”. Con queste parole il ministro della Difesa, Ignazio La Russa, ha spiegato ai giornalisti convocati alla Prefettura di Milano il pensiero del governo sulla morte dei due militari in Afghanistan.
Dal 2004 ad oggi il numero delle vittime italiane in Afghanistan sale purtoppo a 24. “Anche io come Calderoli, e se mi permette anche più di lui – ha aggiunto La Russa – mi interrogo ogni giorno sul prezzo che stiamo pagando, ma lo ringrazio per aver chiarito che non prenderemo decisioni unilaterali e che operiamo all’interno di una missione internazionale”.
Il ministro ha voluto poi precisare che i militari non sono rimasti uccisi in uno scontro, ma in un atto di “puro terrorismo” diretto sul contingente internazionale, senza la volontà precisa di colpire l’Italia.
La Russa ha affrontato il tema del rientro delle nostre forze che inizierà nel 2011. L’obiettivo del governo sarà il rientro totale entro il 2013, data in cui l’Afghanistan “non sarà del tutto pacificato, ma potrà badare a se stesso”. Per questo motivo il contingente italiano sta continuando il suo lavoro di formazione della polizia e dell’esercito locali e continua a inviare addestratori sul campo.
Il numero dei nostri uomini rimarrà comunque inferiore alle 4.000 unità. Il mezzo di trasporto colpito alle 6.45 (ora italiana) era un “Lince”, che verrà sostituito il prima possibile dal nuovo “Freccia”, meno veloce, ma più sicuro.
Le salme rientreranno nel nostro Paese mercoledì mattina, i feriti potranno tornare in Italia appena le loro condizioni lo permetteranno. Un ultimo dato negativo: è la prima volta che viene ferita una donna del nostro esercito.
ATTENTATO AFGHANISTAN – LE REAZIONI DELLA POLITICA: La politica si interroga sulla morte dei due militari, uccisi questa mattina in Afghanistan.
Fabrizio Cicchitto, capogruppo Pdl alla Camera ha dichiarato: «Esprimiamo il più sentito cordoglio per la morte dei due militari, avvenuta in Afghanistan nell’adempimento del loro dovere, e auguriamo pronta guarigione ai commilitoni feriti nello stesso frangente. Il tragico avvenimento avvenuto oggi non deve però indurre a cedimenti, nella consapevolezza che sono in gioco non solo la democrazia di quel Paese, ma anche la lotta contro il terrorismo islamico che l’Italia è impegnata a contrastare nel quadro degli accordi presi a livello internazionale».
Il ministro per la Semplificazione Roberto Calderoli ha commentato: «Al di là della perdita di vite umane che fanno spaccare il cuore, bisogna verificare se i sacrifici servono. Ma c’è una comunità internazionale, prendiamo le decisioni insieme a loro. Spesso abbiamo espresso perplessità sull’esportazione della democrazia, ma ogni decisione va presa insieme al resto, non può essere unilaterale. Vedremo a livello internazionale».
«Questo è il dramma della guerra – dice il sindaco di Roma Gianni Alemanno -. Ogni volta che ci arrivano queste notizie è un colpo al cuore, che però ci spinge ad essere ancora più vicini ai nostri soldati».
Anna Finocchiaro, presidente del Gruppo Pd al Senato ha espresso il cordoglio di tutto il partito «per la morte dei due soldati uccisi nell’attentato in Afghanistan. Ci stringiamo nel dolore alle loro famiglie e a quelle degli altri militari feriti. Sappiamo con quale impegno i nostri soldati svolgono la loro missione in quel Paese e negli altri paesi dove le nostre forze armate sono impegnate nelle missioni internazionali. È necessario ora che il governo venga al più presto in Senato a riferire su quanto avvenuto».
«Lo scacchiere internazionale continua a provocare lutti e tragedie. Rivolgo alle forze armate e alle famiglie dei due militari morti in Afghanistan il senso della più cordiale e sincera partecipazione». Queste le parole del presidente della Camera, Gianfranco Fini
Oliviero Diliberto, segretario nazionale del Pdci, ha dichiarato che: «La via politica è l’unica soluzione per uscire da una guerra persa già da tempo. Un Paese che si rispetti non può accettare che i suoi figli continuino a morire per una causa assurda. Il Governo deve ritirare le truppe. E lo deve fare chiedendo scusa all’intero Paese per aver mascherato per missione di pace una sporca guerra».