Marco Travaglio e Antonio Padellaro ospiti degli studenti dell’università Sapienza di Roma. Un incontro di tre ore in cui Travaglio ha risposto a ogni domanda. Travaglio ha esordito ponendo lui una domanda agli studenti: “Perché continuiamo a votare per quelli che ci derubano? Non lo chiedo per moralismo, ma semplicemente per furbizia. Chi è così stupido da porgere le sue tasche al ladro? L’Italia era un paese sano che lanciava le monetine ai ladri, il paese di oggi le monetine non le tira più”. Uno studente chiede al giornalista perché succederebbe questa cosa: “Perché da 18 anni” risponde Travaglio “l’informazione non informa più sulla corruzione. Nel 1992 si vedevano in televisione le valigette piene di soldi si vedevano i processi in diretta mica parlavano dei processi di Cogne. La gente vedeva e collegava e quando si vedeva un ladro per strada si tirava qualcosa perché era il minimo che si poteva fare. Il problema, dicono, è lo scontro giustizia e politica, io credo che il problema siano i politici che rubano”.
Prende la parola anche Antonio Padellaro direttore de Il Fatto Quotidiano: “Abbiamo deciso per la disobbedienza civile” dice al proposito della recente legge sull’informazione “saremo in prima fila a violare la legge. Ci auguriamo che il presidente della Repubblica faccia una cosa che ha fatto poche volte: rispedisca la legge al mittente”. Ancora Travaglio: “L’Italia è fatta di tante Italie. Ci sono le teste di c… e ci sono quelli che si impegnano con Beppe Grillo, il popolo viola, le associazioni per l’informazione libera. Bisogna imparare a distinguere”.
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