-Berlusconi, dalle pagine dell’ultimo libro di Bruno Vespa, nel Segno del Cavaliere, difende se stesso, precisando di non essere un dittatore. Berlusconi si chiede da dove derivi tanto odio nei suoi confronti e spiega che non c’è un solo italiano che possa dirsi da lui danneggiato.

Berlusconi non è un dittatore. Ci tiene a sottolinearlo nell’ultimo libro-intervista di Bruno Vespa “Nel segno del cavaliere”. «Non ho mai insultato nessun esponente politico. Sono una persona aperta e disponibile e in cambio che ricevo? Una quantità incredibile di odio che ha spinto qualche mente esaltata o squilibrata a sbattermi un treppiede sul cranio e a lanciarmi una statuetta in faccia allo scopo di farmi fuori”». Così il premier si è sfogato nell’ultimo di Vespa in uscita il 28 maggio. Per Berlusconi«Sembra assurdo fa ridere, – continua , – ma è proprio così. Sarei un dittatore perché il Parlamento, con una maggioranza eletta democraticamente, ha fatto leggi giuste per impedire a dei magistrati politicizzati e faziosi di usare la giustizia a fini di lotta politica aggredendomi ingiustamente?» si domanda il premier. Che, implicitamente, precisa che non lascerà la vita politica a fine mandato: «Finché gli italiani mi vorranno alla loro testa, al loro fianco per combattere in nome della libertà e della democrazia è mio dovere rispondere a così tanta fiducia dedicando a questo tutte le mie energie» ha detto, infatti, Silvio Berlusconi.



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"NESSUNO HA MAI SUBITO DANNI DA ME" –  «Berlusconi proprio non riesce a capacitarsi dell’odio nutrito nei suoi confronti: «Non c’è un solo italiano, uno solo, che possa dire di aver subito un qualche danno da me e dai miei governi. Non abbiamo aumentato una sola imposta. Non abbiamo potuto ridurle come avremmo voluto, ma intanto abbiamo abrogato l’Ici sulla prima casa, abbiamo detassato i compensi per la maggiore produttività, abbiamo introdotto l’Iva di cassa, tanto per citare alcuni provvedimenti».



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