DDL INTERCETTAZIONI: Il ministro della Giustizia Angelino Alfano si è detto confortato dalle indicazioni di Fini: «si è trovato un punto di sintesi, ora si può andare avanti. Con Gianfranco Fini ho avuto un’utile e proficua conversazione su questa materia e sulla giustizia in generale».
Conferme di un incontro positivo arrivano anche da Giulia Bongiorno e dal finiano Italo Bocchino: «Apprezziamo molto il metodo adottato dal ministro che ora ci consente di ragionare serenamente sugli emendamenti da presentare al Senato».
Lunedì il testo verrà discusso in Senato e i punti più delicati sembrano risolti nella maggioranza, almeno per quanto riguarda: «le sanzioni per gli editori, le sanzioni per i giornalisti e la definizione delle scadenze dopo le quali si possono cominciare a pubblicare gli atti riservati».
La minoranza finiana si riserva comunque la possibilità di ulteriori correzioni in corsa: «Bisogna rivedere le norme che limitano le intercettazioni ambientali e anche la durata massima degli ascolti limitata a 60 giorni lascia molti dubbi» dice Fabio Granata.
Nonostante le polemiche il ministro sembra perciò fiducioso e intervenendo alla trasmissione Porta a Porta ha dichiarato: «Il nostro governo ha messo mano a temi sensibilissimi che riguardano l’attività di magistrati, giornalisti ed editori, tutte corporazioni potentissime. Il compito del governo non è coccolare le corporazioni potenti ma difendere i diritti di tutti i cittadini».
«Se con un codice deontologico si riuscisse a fare una grande seprazione delle carriere tra alcuni pm e alcuni giornalisti si restituirebbe più onore e dignità al comportamento complessivo dei giornalisti e dei magistrati e si sarebbe reso un grande servizio al Paese».