Berlusconi, nel corso del Consiglio dei ministri, oltre che della crisi greca avrebbe puntato il dito contro la trasmissione della Dandini, Parla con me. Dove, a Dario Vergassola, oltre che a numerosi comici ed ospiti presenti di volta in volta in studio, è affidato il compito di lanciare pesanti stoccate al governo. E in particolare a Silvio Berlusconi. «E’ veramente incredibile come un servizio pubblico possa continuare in queste aggressioni», avrebbe sbottato il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi riferendosi, in particolare, ad un monologo del comico Ascanio Celestini che lo ha soprannominato. “Tony Mafioso”.
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Immediata la replica piccata di Serena Dandini. Che, in un comunicato, fa sapere che rientra nella sua natura prendersela col potere. Ma che, identificandosi Berlusconi, in questo momento, con il potere, è logico che lui sia il bersaglio preferito di Parla con me. «Durante la settimana – ha fatto presente Serena Dandini – sono stati numerosi gli elettori del centrosinistra che hanno inviato le loro mail di protesta perché in trasmissione abbiamo fatto numerose battute contro il gruppo dirigente del Pd». Secondo la Dandini, «Sembra dunque che scontentando tutti, Parla con me abbia trovato un suo equilibrio. Il problema è anche che la satira per sua natura tende a prendersela con il potere. Il potere in Italia oggi si identifica con Berlusconi e quindi siamo costretti ad occuparci di lui con una certa continuità. In passato è toccato a Prodi, D’Alema, Craxi, Veltroni e tanti altri. Tutto qui».
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Nel frattempo, a rinfocolare la tensione all’interno del Pdl, il vicepresidente dei senatori del gruppo Gaetano Quagliarello. Che, a proposito della presenza dei politici ai talk show, ha detto «la voce all’esterno è e deve essere unica. Altrimenti ci sarebbero due partiti», riferendosi ai finiani.