Mons. Mariano Crociata, segretario generale della Conferenza Episcopale Italiana, ha detto che Il processo federalista può “certamente” rafforzare l’unità tra Nord e Sud d’Italia, “se equilibrato con le istanze fondamentali sull’unità della nazione”. Lo ha detto durante un’intervista a Radio Vaticana.
Secondo l’alto prelato, i “principi fondamentali” della Costituzione “hanno bisogno evidentemente di una traduzione direi equilibrata con le istanze federaliste”. Ha aggiunto che non bisogna “mettere in contrapposizione unità e federalismo, perché è una falsa contraddizione. Il punto è creare quell’equilibrio che permette alla soggettività locale e territoriale di comporsi in maniera armonica e attenta al tutto, con la totalità del popolo e della nazione”.
Ha quindi sottolineato che “solidarietà e sussidiarietà non possono essere contrapposte”, ma “devono essere articolate e integrate”. Chiudersi nella difesa di interessi locali e parziali “alla fine non solo priva tutto il Paese di un beneficio comune, ma impoverisce anche quelle parti che si isolano pensando illusoriamente di essere autosufficienti in tutto”.
– Calderoli, ministro della Semplificazione normativa e coordinatore delle segreterie nazionali della Lega Nord, ha espresso un giudizio molto positivo su queste parole: "Un plauso alla Cei che sa cogliere il vero significato e le potenzialità del federalismo".