Congedo paternità, approvare il testo di legge al più presto. Lo chiede il vicepresidente della Commissione lavoro Tiziano Treu. “La norma” ha detto in una nota il senatore del Partito democratico “che pure abbiamo presentato in Senato nel ddl Finocchiaro-Franco sul lavoro delle donne, non costa nulla ma ha un altissimo valore di principio”. Secondo Treu, infatti, “rappresenterebbe uno stimolo effettivo alla condivisione fondamentale dei ruoli all’interno della famiglia e alla necessaria conciliazione dei tempi di lavoro e di cura della famiglia cui le donne son tenute, oggettivamente, più degli uomini”.



L’ex ministro ha poi aggiunto: “L’approvazione del congedo di paternità sarebbe inoltre una tappa importante nel cammino verso una maggiore e migliore occupazione femminile e verso l’incremento della stessa natalità. Mi auguro quindi che la proposta diventi al più presto legge e che lo spirito bipartisan che la caratterizza si estenda velocemente ad altre proposte da tempo presentate sul tema dell’occupazione delle donne. Per la ripresa economica del Paese è infatti fondamentale incentivare l’occupazione femminile”. In realtà la proposta di legge presentata, di cui esistono due versioni, uno di Alessia Mosca del PD e uno di Barbara Saltamartini del PdL, prevede per il padre un congedo di quattro giorni a seguito della nascita del figlio.

 

– Un po’ poco come fanno notare in diversi. I quattro giorni secondo la legge permetterebbero al neo padre di affrontare diverse incombenze urgenti quali la registrazione all’anagrafe ma anche di stare vicino alla mamma e al bambino in quei primi moneti. Si tratta di una alcuna ancora presente nell’ordinamento legislativo italiano a differenza di quanto accade in quasi ogni paese europeo. Nei testi di legge presentati si parla esplicitamente di "obbligo di stare con i figli per imparare a voler stare con i figli".

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