«C’è un solo ministro per il federalismo e sono io», ha detto Bossi a Pontida, dove si è svolta la manifestazione della Lega Nord. Bossi, a Pontida, si è riferito alla nomina a ministro dell’Attuazione del Ferealismo di Aldo Brancher. Per Bossi gli unici titolati ad occuparsi di Federalismo solo lui e Calderoli.



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«C’è un solo ministro per il federalismo, e sono io»: a parlare è il leader della Lega, Umberto Bossi, dal palco di Pontida dove, sotto la pioggia battente, si è svolta l’ormai consueta manifestazione leghista. Bossi, riferendosi alla nomina a ministro dell’Attuazione del Ferealismo di Aldo Brancher, ha precisato: «Il federalismo lo facciamo io e Calderoli, non e’ cambiato proprio niente». Secondo, «ad Aldo Brancher si è pensato di dare il decentramento che è certo importante ma è un’altra cosa». Il capo del Carroccio, poi,  ha rivendicato i risultati ottenuti: «Dopo tanto lavoro io e Calderoli portiamo a casa il federalismo. I beni del demanio tornano a casa. Tutti i fiumi e i laghi della Lombardia sono tornati alla Lombardia», ha detto Bossi, ricordando con orgoglio che «nella scelta tra il fucile e la via pacifica abbiamo scelto quest’ultima, che è la via migliore, ma non dimentichiamo che la Lega è nata per la libertà della Padania».



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La Lega Nord, in ogni caso, non sembra aver abbandonato del tutto certi suoi antichi propositi: «Se non verrà il federalismo ci potrà essere solo la secessione», ha tuonato, nel corso del suo intervento alla manifestazione di Pontida, il sottosegretario alle Infrastrutture Roberto Castelli. «Non perché la chiederà la Lega – ha continuato – ma perché la vorrà tutto il Nord».

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