Intercettazioni Berlusconi Fini – Il ddl sulle intercettazioni oggetto di discussione alla riunione del vertice PdL di stamattina. “Avrei preferito un testo più incisivo per impedire abusi nell’utilizzo delle intercettazioni” ha detto Silvio Berlusconi “ma il compromesso raggiunto dimostra che il Pdl è un partito democratico in cui le decisioni vengono prese con il contributo di tutti”. Ha anche aggiunto che il testo adesso arriverà alla camera senza ulteriori modifiche. Per alcuni questo è un monito al gruppo di minoranza rappresentato da Gianfranco Fini. Il presidente del Consiglio, parlando alla convention di Federalberghi a cui si è recato, ha aggiunto che “le lobby dei magistrati e dei giornalisti ci hanno impedito di giungere ad un testo che difenda al 100% il nostro diritto di libertà”.
Il capogruppo al Senato Maurizio Gasparri ha detto che il PdL sta valutando se innalzare da 48 a 72 ore l’arco temporale della proroga delle intercettazioni. “L’esame degli emendamenti conferma alcuni passi avanti soprattutto in tema di intercettazioni ambientali, ricusazione e astensione. Positiva è la volontà di superare il limite rigido dei settantacinque giorni anche se le modalità indicate necessitano di un’ulteriore riflessione per evitare un impatto negativo sull’organizzazione giudiziaria” afferma il senatore finiano e sottosegretario al Welfare, Pasquale Viespoli. Il sottosegretario alla Giustizia Giacomo Caliendo: “Per gli editori c’è una sanzione pecuniaria che è correlata alla gravità del reato, mentre non è prevista alcuna sanzione di tipo penale per gli editori”.
Intercettazioni Berlusconi Fini – Resta invece il carcere di tre anni per il giornalista che pubblica intercettazioni delle quali è stata ordinata la distruzione, ma secondo il sottosegretario nessuno violerà quel divieto: "Mi auguro che di fronte a una notizia di cui sia stata disposta la distruzione o l’espunzione dal processo il giornalista non la utilizzi". Massimo D’Alema è apparso estremamente critico. Per l’esponente dell’opposizione, la decisione di blindare il testo sulle intercettazioni in una riunione a Palazzo Grazioli è un fatto che se confermato rappresenta una espropriazione delle istituzioni.
D’Alema aggiunge che se il testo è quello noto fino a ieri vi sono norme non rassicuranti, soprattutto dal punto di vista della sicurezza dei cittadini". In particolare, per D’Alema la modalità di autorizzazione per la prosecuzione delle intercettazioni, "è chiaramente una norma ostruzionistica delle indagini".