UDC AL GOVERNO? IL DIBATTITO NEL PDL – Quella che sembrava una boutade sta diventando il tema politico del giorno. L’ingresso dell’Udc nel governo non è più fantapolitica a giudicare dalle reazioni positive di autorevoli esponenti del Pdl.
Casini sui giornali ha ventilato l’ipotesi di un “governo di responsabilità nazionale” e ha definito “umiliante” l’ipotesi di entrare a far parte di questo esecutivo, magari sostituendo uno dei principali attori dell’attuale schieramento di centrodestra.
Per il leader Udc questa ipotesi rappresenta l’unico modo per uscire dalla “crisi politica in atto” : un esecutivo aperto a tutti, guidato da chi sceglierà il Capo dello Stato.
Difficile capire per ora quanto ci sia di vero e quale sia l’offerta di Berlusconi, sempre che ce ne sia stata una, durante la cena a Casa Vespa o in un’altra occasione.
La prima bocciatura è arrivata da Bossi, con un perentorio “o noi o loro”. Da molti azzurri, come Bondi e Formigoni sono però giunti inviti al Senatur a valutare bene questa ipotesi, magari, come propone il governatore lombardo, mettendo un chiaro paletto sul federalismo.
Si attendono ulteriori sviluppi, per ora si parte dalla proposta di Casini: "Se fossi il Presidente del Consiglio farei un appello: di fronte alla gravità della crisi economica e alla difficile situazione del Paese chiederei a tutte le forze politiche una responsabilità più ampia".
C’è chi legge questa mossa del leader Udc come una vendetta nei confronti di Fini. Il leader dei centristi però precisa: "Mi auguro che Fini ritenga positivo il mio ragionamento e la necessità di un’alleanza tra forze che puntano a realizzare riforme importanti per il bene del Paese. Penso alle grandi riforme economiche. In questi giorni ci stiamo lamentando della spesa delle Regioni, ma non ci rendiamo conto di quante grandi opere sono state annunciate da questo governo e non realizzate: fate una verifica sull’attuazione delle delibere del Cipe…».