MANOVRA – IL SI’ AL SENATO: Con 170 sì e 136 no il governo incassa la fiducia alla manovra correttiva. Pdl, Lega e Mpa hanno votato a favore, Pd, Idv, Udc e Alleanza per l’Italia contrari.
La palla passa così alla Camera (anche qui verrà posta la fiducia) dove dovrà diventare legge entro il 30 luglio.
La discussione su questo pesante intervento di circa 25 miliardi di euro che dovrà sistemare i conti italiani, secondo le indicazioni europee, è stata segnata dal pesante dissidio con le Regioni, che hanno minacciato di restituire le deleghe.
Si attende il parere delle Regioni, anche i comuni però annunciano di essere in disaccordo, come ha anticipato il presidente dell’Anci, Sergio Chiamparino: «Con le Regioni abbiamo governato insieme una fase, ci sono state differenze in particolare sul federalismo, ma le discussioni parallele di oggi e le decisioni assunte creano tutte le condizioni per ricostruire un lavoro unitario».
Il provvedimento dovrebbe consentire all’Italia di ridurre il deficit dal 5% del Pil del 2010 al 3,9% nel 2011 e al 2,7% nel 2011. Tra le norme di maggior peso, c’è il blocco degli stipendi per i dipendenti pubblici, le novità sulle pensioni, i tagli per Regioni, Province e Comuni.