In un editoriale, Giovanni Toti, il direttore di Studio Aperto, si lancia in una strenua difesa di Dell’Utri, passando all’attacco della magistratura, intenzionata, secondo lui, a colpire chiunque si vicino a Berlusconi.

Il direttore di Studio Aperto Giovanni Toti, fa decisamente discutere con un suo editoriale in cui si lancia in una strenua difesa del senatore Marcello Dell’Utri, recentemente condannato a 7 anni di carcere, e per il suo attacco alla magistratura. «Due sentenze pronunciate da due diversi giudici ai due estremi del Paese ci impongono una riflessione sulla giustizia» ha esordito Toti. «I magistrati di Palermo – ha continuato – hanno spazzato via le fantasiose ricostruzioni dei rapporti tra mafia e politica nel periodo buio delle stragi». Toti, nel corso del suo editoriale, ha rilevato come i giudici abbiano «ritenuto incredibili le dichiarazioni del pentito Spatuzza che per anni, pagato dallo stato, ha avvelenato la vita pubblica e la reputazione di tante persone per bene». Lo scandalo, tuttavia, secondo il direttore del Tg di Italia 1, consisterebbe ne fatto che «gli stessi giudici hanno trovato il modo di condannare il senatore Dell’Utri a 7 anni di carcere per concorso esterno in associazione mafiosa». Reato che, secondo Toti, sarebbe «molto discusso e francamente molto discutibile». Per Toti, alla sentenza, consegue logicamente una domanda: «non è che chi è vicino a Berlusconi in qualche modo, debba pagare?» Contemporaneamente, in un’altra aula di giustizia, un altro magistrato ha dichiarato Massimo Tartaglia, l’uomo che colpì Berlusconi con una statuetta non punibile.




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«Ora, è chiaro che nessuno vuole vedere un incapace in cella», ha dichiarato Toti. «Ma ci viene – ha concluso – un altro secondo dubbio: non è che chi si accanisce contro Berlusconi, alla fine, non paga mai?»



 

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