Il governo ha presentato l’emendamento sul ddl intercettazioni che lima molte limitazioni precedenti alla correzione. Il ddl sulle intercettazioni approderà in aula il 29 luglio.
Non ci saranno procrastinazioni e il ddl intercettazioni sarà portato in Aula il 29 luglio. Intanto il governo ha presentato l’atteso emendamento al ddl. «Un emendamento – ha spiegato Emilio Costa, capogruppo del Pdl in commissione – di sintesi», «un tassello che completa il percorso». «Il governo – ha dichiarato il capogruppo alla Camera del Pdl, Fabrizio Cicchito – attraverso il ministro Alfano, ha lavorato per raggiungere il triplice risultato di garantire la privacy, e quindi il rispetto dell’articolo 15 della Costituzione, la libertà di stampa secondo l’articolo 21 e il maggior grado possibile di consenso politico e istituzionale».
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L’obbligo del segreto per le intercettazioni, nel corso delle indagini, si legge nell’emendamento, viene meno laddove ne sia stata valutata la rilevanza. Le intercettazioni, in ogni caso, rimangono coperte dal segreto fino al momento in cui le parti non ne vengano a conoscenza. Sarà nel corso della cosiddetta «udienza filtro» che il gip, d’intesa con accusa e difesa, stabilirà quali parti delle intercettazioni siano pubblicabili e quali, invece, vadano secretata. Nell’emendamento sono inoltre poi indicate tutte le modalità tecniche stabilire quali siano le intercettazioni rilevanti, e viene fatto divieto di trascrivere parti di conversazioni che riguardano fatti, circostanze o persone estranee alle indagini.