UMBERTO BOSSI RILANCIA IL FEDERALISMO FISCALE: Umberto Bossi, segretario federale della Lega Nord, durante una festa del Carroccio a Cremona è tornato a parlare di federalismo fiscale e di manovra: «Bisogna trovare l’accordo con Tremonti. Vedrete che ce la farò. Potrebbero girare nelle casse dei nostri Comuni l’Irpef e anche l’Iva, anche se in questo caso la situazione è più difficile. Questo è l’obiettivo di questa estate: il federalismo fiscale. Non vado nemmeno in ferie se non chiudo la partita e sapete che io sono un uomo di parola: piano piano porteremo a casa quello che si può. Tranquilli, fratelli padani. Il federalismo è alle porte».
Anna Finocchiaro (Pd) ha subito attaccato: «Non è possibile che un leader politico come Bossi non sappia che la sua proposta è impraticabile e che le scelte del governo, di cui Bossi fa parte, vanno in tutt’altra direzione da quella da lui indicata. La provocazione bossiana dimostra ancora di più che l’esecutivo Berlusconi non esiste più».
Anche Di Pietro è intervenuto: «Una volta che Irpef e Iva vengono incassate dai comuni quali soldi vanno allo Stato? È un’affermazione senza senso e senza logica. Allo Stato rimarrebbero i debiti, e a quel punto si potrebbero sanare solo stampando carta moneta in tipografie clandestine…».
Anche le dichiarazioni del Senatur sulle quote latte hanno suscitato molte proteste. «Finalmente Bossi ha gettato la maschera – dichiara Mauro Libè (Udc) – ammettendo che difende gli allevatori che non hanno rispettato le quote latte perché con loro ha stipulato un patto segreto e immorale. I trattori delle proteste di qualche anno fa non sono entrati a Milano, per non costringere il sindaco leghista a sgombrarli, in cambio delle promessa di aiuto. A costo di violare leggi, norme comunitarie e regole morali. Davvero un bel comportamento per un politico che è per giunta ministro».