Il presidente dei deputati finiani avverte: nessun aut aut sul processo breve. Valuteremo nel merito se votarlo

Arrivano i primi distinguo. Dopo la notizia della tregua tra Berlusconi e i finiani e le rassicurazioni da parte di quest’ultimi – «la fiducia è scontata, il documento è condivisibile al 95 per cento» – il capogruppo alla Camera di Futuro e Libertà Italo Bocchino, frena su uno dei punti più cari al premier: «sul processo breve «non vi sarà nessuna preclusione», ma «nemmeno aut aut», dice, precisando che «voteremo la fiducia» sul documento programmatico che i capigruppo porteranno in Aula ma, per quanto riguarda il provvedimento in particolare, «discuteremo nel merito».



 

Bocchino esprime i suoi dubbi sul testo del provvedimento facendo presente che «quel testo era stato accantonato per due ragioni. Le perplessità del presidente Fini, ma anche perché una serie di sondaggi che il governo aveva effettuato per sondare il Quirinale avevano chiaramente fatto intendere che anche lo stesso Presidente della Repubblica aveva sollevato qualche perplessità». Anche Fabio Granata, vicepresidente della Commissione nazionale Antimafia commenta il provvedimento spiegando che «restano fortissime perplessità su processo breve e doppio CSM e si dovrà discutere anche sul punto relativo ai respingimenti e sulla materia concreta dei decreti attuativi il federalismo fiscale e sulle politiche di sostegno al Sud».



 

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