Governo, Berlusconi ostenta sicurezza sferzando Fini e le toghe. Al World Political Forum in Russia il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, cerca di gettare acqua sul fuoco: «Il governo andrà avanti per tre anni, i problemi sono solo piccole questioni, la governabilità non è intaccata». Ma è contro Fini che Berlusconi alza i toni. Senza citarlo lo definisce «un professionista della politica», che vuole «fare la sua aziendina». Nulla di serio, assicura Berlusconi, che liquida le mosse del presidente della Camera come «cose che non toccano la governabilità». Il governo, giura Berlusconi, «andrà avanti per i tre anni di legislatura». Poi il premier torna ad attaccare la magistratura «che in Italia ha un potere senza limiti» e che mette a rischio «la governabilità».
«La magistratura – scandisce Berlusconi – ha ritenuto di poter ancora svolgere una sua opera, mettendo sotto accusa, con accuse assolutamente inventate, i protagonisti della vita politica e quindi mettendo a rischio la governabilità del Paese». Questa, insiste «è una situazione di oppressione della vita del cittadino ed è qualche cosa che in una democrazia non può essere accettato e non deve avvenire». Il capo del governo, Berlusconi, cita quello che, a suo giudizio, sarebbe un esempio dello strapotere delle toghe: «Nel 1993 Mani Pulite portò alla dissoluzione di tutti i partiti democratici e la magistratura politicizzata e di sinistra aprì la strada al potere del Partito comunista, che non era ancora democratico». Per Berlusconi il Pci era finanziato dall’Urss: «Oltre il 60% dei fondi ai partiti comunisti stranieri andavano al Pci».