L’ex leader del Pd Walter Veltroni, in un’intervista concessa a Gioia, parla del suo impegno a sostegno del Partito Democratico.

E’ amareggiato l’ex leader del Pd Walter Veltroni, e non fa nulla per nasconderlo. Lo rivela in un’intervista esclusiva a Gioia. Nonostante ciò, intende «mantenere viva l’idea del Pd così come è nato». Sulla sconfitta alle politiche del 2008 e le successive dimissioni del 2009 ha le idee molto chiare: «ho registrato ingiustizie e vigliaccherie. Fossi stato più giovane ne avrei sofferto» dichiara. «Ultimamente – aggiunge – ho girato l’Italia per partecipare alle feste dl Pd. E ho misurato un affetto più grande di prima. Rivedere i luoghi della mia campagna elettorale e ripensare a quelle piazze piene, a quella passione, fa male». Non per questo, tuttavia, si sente “sconfitto”. «So di essere arrivato – dice – fin dove era possibile arrivare, di aver conquistato il risultato migliore della storia del riformismo italiano e di averlo fatto nel momento più difficile, dopo l’esperienza dell’Unione e delle sue intollerabili divisioni».



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L’ex sindaco di Roma dice la sua anche sull’attuale situazione politica:«bisogna affrontare l’emergenza economica, cambiare la legge elettorale, far decantare la situazione, creare le condizioni per un confronto tra due schieramenti alternativi civili. E, tra un anno, andare al voto». Veltroni non è intenzionato a tirare i remi in barca. Non rinuncia alla politica, anche se, giura, non vuole cariche all’interno del partito: «sono rimasto così, e continuo a essere convinto che una tavolozza a più colori sia più simile alla realtà dell’a vita delle persone. Quello che intendo fare, e lo farò, tenere viva l’idea del Pd così com’è nato. Senza richiedere ruoli». E, a proposito delle recenti parole di Benedetto XVI sul posto fisso, chiosa: «giorni fa il Papa, parlando ai giovani, ha detto che il posto fisso non è tutto. Non sarà tutto, ma è abbastanza. Penso che si debba ripartire da lì: i giovani devono avere diritto a un posto di lavoro fisso, dall’inizio della loro carriera, con un sistema crescente di tutele. Non è vita quella di chi cresce senza alcuna certezza per il proprio futuro».



 

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