Letizia Moratti cambia look: il sindaco di Milano, prossimo alla ricandidatura nonostante Berlusconi pare le avesse offerto la poltrona di ministro al posto di Scajola, ha iniziato le grandi manovre su alcuni fronti, in primis quello della comunicazione. Lo scorso settembre aveva provveduto alla sostituzione dell’eccentrico Filippo De Bortoli, suo portavoce e capo della comunicazione di Palazzo Marino, con Alessandro Usai, giovane dal profilo più moderato ed istituzionale, vice-direttore del Tempo, uno dei giovani «Letta-boys» dall’aplomb andreottiano e buon conoscitore della politica romana.



Usai ha ringiovanito lo staff della comunicazione, non senza qualche borborigmo dei vecchi fidati collaboratori di De Bortoli, circondandosi di giovani più «affamati», decisi ad affermarsi e disposti ad affrontare la trincea delle prossime comunali. Primo step della nuova strategia comunicativa è stato il ritorno del sindaco per le strade: l’agenda di Donna Letizia è tornata a riempirsi come non mai dai tempi della conquista di Expo, e stavolta non di trasferte internazionali ma di visite a sorpresa in vie, piazze, mercati, negozi, case di riposo e scuole della città.
CLICCA >> QUI SOTTO PER CONTINUARE L’ARTICOLO



Insomma un ritorno in trincea di un sindaco troppo spesso accusato di preferire alla strada la clausura in una torre d’avorio, anche se più probabilmente nella torre era stata rinchiusa da qualche collaboratore poco avveduto… Il piglio da «Lady di ferro», come ancora la apostrofava il Financial Times qualche mese fa, è ormai abbandonato: non piace ai milanesi, che son pur sempre italiani e quindi «gente di cuore».

Ed ecco allora il nuovo look della Moratti: abiti più sportivi, colori più sgargianti, pettinature meno cotonate e trucco più acqua e sapone, insomma Lady Letizia ha abbandonato un english style di gusto elisabettiano per uno più «Italian friendly». Lo confermano le tante e nuove interviste a riviste femminili e di moda: Vanity Fair, Gente, la rubrica di moda del Finacial Times, fino ad Anna e Oggi, in cui Donna Letizia ha addirittura aperto per la prima volta il suo splendido terrazzo con piscina sotto le guglie del Duomo, assieme alla figlia e ai tanti gatti e cani, finiti pure su QuattroZampe.



Regista, inizialmente un po’ sottovalutato tanto che la sua consulenza è praticamente stata ridotta a mero rimborso spese, è stato Alain Elkann, padre di Lapo e Jaki, eredi di casa Agnelli, e grande mentore dei salotti buoni torinesi, romani e ora anche milanesi.

CLICCA >> QUI SOTTO PER CONTINUARE L’ARTICOLO

Elkann ha riportato la Moratti perfino sulla riviste di gastronomia come il Gambero Rosso, con il rilancio del dolce tipico della città, il panettone, proposto in tutte le salse come dolce per tutto l’anno, estate compresa. E a quanto pare, gossip a parte, i nuovi sondaggi la premierebbero vedendola in risalita. Allo «scongelamento» della Moratti hanno contribuito anche altre iniziative, come una «risottata» con i cronisti di Palazzo Marino, in cui la Moratti ha stupito tutti cucinando da sola e in bella vista un risotto per ben 30 persone, lasciandosi andare ad una serata conviviale molto informale, che ha colpito positivamente tutti i presenti rivelando appieno un lato dolce e simpatico, da buona madre di famiglia e padrona di casa, che i più ignoravano.

Completano lo staff mediatico un po’ rinascimentale della Moratti il mitico e un po’ appannato Red Ronnie, conosciuto nelle frequentazioni periodiche con la famiglia Muccioli a San Patrignano, vero e proprio «road movie maker» del sindaco che segue ovunque con la sua telecamera (i cui video, oltre che sul canale Youtube della Moratti hanno ora trovato ufficialità perfino sul sito del Comune di Milano) e l’ultimo acquisto della scuderia, Roberto Poletti, maitre à penser del tele-popolino milanese e noto fustigatore dei vizi dei politici (ancorché strapagato consulente di Atm, l’azienda di trasporti del Comune) che avrebbe ricevuto il compito di costruire per il sindaco, a sue spese personali, una sorta di nuovo network televisivo metropolitano in vista delle prossime elezioni.

(Lorenzo Fumagalli)