Continua il botta e risposta tra finiani e Pdl. Dopo le accuse di dossiereggio dei finiani a Berlusconi, smentite da Palazzo Chigi, il direttore di Ffwebmagazine, l’organo editoriale di Futuro e Libertà, torna all’attacco.

Nessun ramoscello d’ulivo all’orizzonte tra Pdl e Fli. Questa volta, parte all’attacco di Berlusconi Ffwebmagazine, l’organo editoriale di Futuro e Libertà, attraverso un editoriale del direttore Filippo Rossi. Che – dopo le accuse di dossieraggio smentite da Palazzo Chigi – torna sulla questione. E a proposito della visita del direttore de Il Giornale Vittorio Feltri e del condirettore Alessandro Sallusti a Berlusconi, a Palazzo Chigi, si chiede: «Cosa si sono detti? Perché li ha dovuti incontrare? Consigli editoriali? Un caffè tra vecchi amici? E’ finito il tempo delle barzellette». E aggiunge: «Le comiche finali devono avere un limite: di decoro, d’intelligenza, di verità. E invece non è finita. Perché non può essere ininfluente se qualcuno, un proprietario di un’azienda-partito, pretende di declinare il suo personalissimo concetto di democrazia». Per Filippo Rossi siamo di fronte ad una vera a propria emergenza democratica. «Non può essere ininfluente nella storia d’Italia – scrive – che questa estate durante la quale (l’abbiamo scritto e lo riscriveremo fino alla noia) un plotone d’esecuzione mediatico agli ordini di Silvio Berlusconi, agli ordini del presidente del Consiglio, agli ordini del più potente editore del paese, ha cercato di distruggere l’alleato scomodo, l’alleato che si era permesso di dire, semplicemente, “io non sono d’accordo”».



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 «Le illazioni, le voci e le congetture apparse quest’oggi su alcuni quotidiani in relazione ad una presunta attività di dossieraggio sono assolutamente false, diffamatorie e destituite di ogni fondamento», si legge in una nota di Palazzo Chigi. «I Servizi – continua la nota – nelle loro diverse articolazioni e la Guardia di Finanza hanno già provveduto a smentire, non avendo mai svolto alcuna attività, né diretta né indiretta, né in Italia né all’estero, in relazione a queste voci». Rispetto a alle accuse, conclude la nota, «di fronte alla gravità di queste insinuazioni la presidenza del Consiglio non può non denunciare la totale irresponsabilità di chi diffonde voci siffatte solo per ragioni di polemica politica, ben sapendo che esse non hanno il minimo fondamento».



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