DIRETTA CAMERA – PASSA LA FIDUCIA AL GOVERNO – RISULTATO: Con 342 e 275 contrari alla Camera passa la fiducia al governo Berlusconi dopo una giornata molto intensa nella quale il premier aveva esposto il suo programma per il nuovo corso della maggioranza. (620 i presenti, 617 i votanti, 3 le astensioni).
Silvio Berlusconi aveva tenuto questa mattina alla Camera il suo discorso (leggi il testo integrale), rilanciando gli attesi “5 punti” dell’azione di governo: federalismo fiscale, riforma tributaria, giustizia, sicurezza e immigrazione, Mezzogiorno. Le dichiarazioni di voto sono concluse, ora in corso il voto.
REAZIONI FINI – VERSO NUOVO PARTITO – Gianfranco Fini al termine dell’intervento del premier avrebbe spiegato ai suoi che il voto di fiducia al governo è inevitabile. Non solo, ha anche convocato per martedì deputati, senatori e parlamenari europei «che costituiranno il comitato promotore del nuovo soggetto politico». La notizia è stata accolta da un caloroso applauso dei finiani.
L’intervento di Silvio Berlusconi è stato di un’ora circa, ora stanno seguendo le dichiarazioni dei parlamentari. La replica del premier è attesa per le 16, 30, mentre il voto si svolgerà dalle ore 19 (segui la giornata politica in diretta).
PARLAMENTO – «Oggi il governo che ho l’onore di presiedere – ha esordito il Cavaliere – si rivolge al Parlamento, che è il luogo in cui la sovranità popolare trova la sua più alta espressione ed il suo più alto esercizio. La democrazia nasce con le libere elezioni, e vive con i parlamenti. Non vi può essere né autentica democrazia, né buongoverno, se il parlamento non è libero e forte». Una riaffermazione dell’importanza del Parlamento e un elogio del bipolarismo sono stati posti all’inizio del discorso.
COESIONE E BENE COMUNE – «E’ assolutamente, assolutamente indispensabile dunque, ritessere il filo della coesione nazionale – ha continuato il premier -. Siamo chiamati tutti a obbedire all’imperativo del bene comune che dà nobiltà alla politica e toglie legittimità ai rancori personali».
CRISI – «L’Italia pur partendo da gravi difficoltà, a cominciare dal suo enorme debito pubblico, ha affrontato questa crisi attraverso misure e provvedimenti che sono stati giudicati efficaci da tutti gli organismi internazionali… Non è solo per merito del governo. Se questo è avvenuto lo si deve a tanti fattori, fra cui il modello economico italiano fondato sul tessuto delle piccole e piccolissime imprese, fondato sul ruolo sociale svolto dalle famiglie e da una rete di oltre 8000 comuni».
Dopo l’elenco dei successi del governo Berlusconi è passato agli attesi 5 punti:
FEDERALISMO – La riforma federali, ha detto il premier: «non prevede la benché minima ipotesi di divaricazione tra Nord e Sud d’Italia. E’ vero semmai il contrario, perché il federalismo rigoroso e solidale, a regime, sarà la cerniera unificante del Paese, e un vantaggio per tutte le aree dell’Italia, soprattutto per il Mezzogiorno. Il principio di sussidiarietà, sul quale si basa il nostro ideale federale di Popolari europei, è d’altronde il principio ispiratore delle grandi aggregazioni fra i popoli della nostra epoca, prima fra tutte l’Unione Europea, ed è logico e coerente che esso debba trovare piena applicazione anche nel nostro ordinamento nazionale. Attuare il federalismo significa crescere tutti insieme, valorizzando quanto vi è di meglio in ogni realtà regionale e locale».
RIFORMA FISCALE E QUOZIENTE FAMIGLIARE – Il Presidente del Consiglio ha poi promesso che il «Governo intende pervenire entro la legislatura al varo di norme che consentano una graduale riduzione della tassazione su famiglie, lavoro, ricerca. Per le famiglie, soprattutto per quelle monoreddito delle fasce più deboli della popolazione, resta fondamentale l’obiettivo del quoziente familiare. Il sostegno alla famiglia e il riconoscimento del valore di ogni essere umano richiedono anche l’approvazione di norme a tutela della vita sulle quali esiste in questo Parlamento un consenso non limitato alle forze di governo. Per le imprese si è già cominciato a ridurre il carico dell’Irap, attraverso la manovra economica e le misure per lo sviluppo nelle Regioni del Sud».
GIUSTIZIA – «Il nostro intendimento è quello di attuare una riforma complessiva della giustizia, sia civile che penale – dice Berlusconi -. Occorrerà intervenire sulla struttura del Csm con una riforma costituzionale che preveda due organismi separati, uno per i magistrati inquirenti e uno per i magistrati giudicanti, con il conseguente rafforzamento della separazione delle carriere».
SICUREZZA – Berlusconi: «Mai nella storia della Repubblica sono stati inferti così tanti colpi alla mafia e a tutta la criminalità organizzata. Tra le misure che hanno consentito una svolta cruciale nel contrasto al fenomeno mafioso, spiccano: l’inasprimento del carcere duro del 41 bis, così da impedire ai boss di continuare a dare ordini dal carcere e di godere del gratuito patrocinio; il reato di associazione mafiosa che è stato esteso anche alle organizzazioni criminali straniere; l’aumento di 30 milioni di euro del Fondo per le vittime dei mafiosi; il divieto di partecipazione alle gare per gli appalti pubblici per gli imprenditori che non denunciano le estorsioni».
MEZZOGIORNO – «Il Sud ha bisogno di regole, di rispetto delle regole e di un’adeguata dotazione di infrastrutture materiali e immateriali. Il Piano per il Sud dovrà rispondere parallelamente a queste fondamentali esigenze. Nei prossimi tre anni saranno investite nel Mezzogiorno le risorse per circa 21 miliardi di euro» ha dichiarato il Cavaliere rilanciando molte opere infrastrutturali tra cui la Salerno-Reggio Calabria e il Ponte sullo stretto di Messina.
INVESTIMENTO NEL NUCLEARE – «Dobbiamo fornire – ha continuato Silvio Berlusconi – ai nostri cittadini e alle nostre imprese fonti di energia economicamente convenienti, rispettose dell’ambiente e che nel contempo riducano la pericolosa dipendenza energetica del nostro Paese. E la sola risposta oggi è il nucleare, una sfida che dobbiamo perseguire con convinzione e determinazione».
SISTEMA EDUCATIVO – «Significa potenziare in modo sostanziale il nostro sistema educativo, a partire dalla scuola, fino all’università e la ricerca. L’eccellenza della filiera educativa è imprescindibile in un paese in cui l’unica materia prima sono i nostri giovani. E se non siamo in grado di valorizzare i nostri figli il nostro sarà un Paese senza futuro».
LITI INTERNE MAGGIORANZA – Un accenno infine alle liti interne alla maggioranza: «Perché allora nonostante questi risultati, sono sorte all’interno della maggioranza distinzioni e divergenze, che hanno condotto alcuni parlamentari del Pdl a formare un nuovo gruppo parlamentare?… Non vi è dubbio, che vi possa essere un necessario e legittimo dibattito all’interno dei partiti della maggioranza, discussione che può contribuire a mettere a punto una strategia più efficace nella risposta ai bisogni e di conseguenza capace di raccogliere un maggiore consenso».
PASSAGGIO CRUCIALE DELLA LEGISLATURA – «Ritengo – ha concluso Berlusconi – che i passi indietro determinati dalle vicende di questi ultimi mesi, non abbiano per nulla intaccato la validità di questo progetto, che è essenziale per il bene del nostro Paese. Perciò sono convinto che in entrambi gli schieramenti si possa e si debba proseguire nell’impegno di costruire, pur nel riconoscimento delle diversità e dell’autonomia delle molteplici forze politiche, delle alleanze di governo e non semplicemente dei cartelli elettorali. Il passaggio di oggi costituisce un punto cruciale della legislatura».
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