«Oggi mi rivolgo alla maggioranza e all’intero Parlamento al di là di ogni schieramento. Siamo di fronte a un passaggio delicato, le cui sorti sono affidate al senso di responsabilità di tutti e di ciascuno, alle capacità della politica di mettere in primo piano il bene comune e l’interesse nazionale». Queste le parole conclusive dell’intervento di Silvio Berlusconi alla Camera (leggi il testo integrale), un «appello ai moderati e ai riformatori, a chi condivide gli stessi valori della democrazia, una visione della persona, della famiglia, dell’economia e del lavoro».
Il premier si è rivolto in particolare «alle forze più responsabili dell’opposizione perchè valutino il nostro programa riformatore senza pregiudizi. Per quanto ci riguarda, consapevoli delle responsabilità che ci hanno dato gli italiani, continueremo a impegnarci con decisione, passione, entusiasmo nell’attività di governo per un’Italia più libera, giusta e prospera».
«Il Parlamento – aveva esordito il Cavaliere – è il luogo in cui la sovranità popolare trova la sua più altra espressione e il suo più alto esercizio». ha esordito nel suo intervento in Parlamento per presentare il documento programmatico in 5 punti sul quale si voterà nel pomeriggio.
«La democrazia – ha continuato – nasce con le libere elezioni e vive con i Parlamenti. Non vi può essere né autentica democrazia né buon governo se il Parlamento non è libero e forte».
Tra i temi più caldi affrontati dal premier, la questione tasse: «L’obiettivo del governo – ha detto – è ridurre la pressione fiscale e disboscare la grande giungla di un sistema rimasto invariato nelle sue parte fondamentali, fin dalla riforma dei primi anni 70».
Berlusconi, poi, ha affrontato uno dei nodi più spigolosi della politica italiana, la riforma della Giustizia, spiegando che il governo intende «intervenire sulla struttura del Csm con una riforma costituzionale», creando «due organismi separati, uno per i magistrati inquirenti e uno per quelli giudicanti», con «conseguente rafforzamento della separazione delle carriere tra pm e giudici». Inoltre, «occorrerà rafforzare, a maggior tutela dei cittadini, la normativa sulla responsabilità dei magistrati che sbagliano».
Un accenno poi alle polemiche di questi mesi: «Io ritengo che i passi indietro determinati dalle vicende di questi ultimi mesi non abbiano per nulla intaccato la validità del progetto del Pdl, che è essenziale per il bene del nostro Paese». Silvio Berlusconi si è detto perciò convinto «che in entrambi gli schieramenti si possa e si debba proseguire nell’impegno di costruire, pur nel riconoscimento delle diversità e dell’autonomia delle molteplici forze politiche, delle allenze di governo e non semplicemente dei cartelli elettorali».
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