Prosegue, a poco meno di due ore dal voto, il dibattito alla Camera sul documento programmatico in 5 punti proposto dal governo.
A poche ore dal voto, il dibattito in Aula si infuoca. «Lei non è un presidente del Consiglio, ma uno stupratore della democrazia», ha detto il leader dell’Italia dei Valori Antonio Di Pietro rivolgendosi a Berlusconi durante le dichiarazioni di voto. «Onorevole Di Pietro – lo ha richiamato il presidente della Camera Gianfranco Fini – la prego di usare un linguaggio consono a quest’Aula». L’ex pm di Mani pulire ha proseguito nel suo attacco, accusando il premier di aver fatto sì che il Parlamento emanasse esclusivamente «leggi ad personam in difesa dei suoi interessi e per sfuggire alla giustizia, assieme alla sua cricca». Mentre Di Pietro parlava i deputati del Pdl hanno abbandonato l’aula. Intanto Berlusconi si è alzato, chiedendo l’intervento di Fini Tra i due, pare sia stato l’unico contatto visivo. Il luogotenente finiano Italo Bocchino, poi, ha espresso l’intenzione di Fli, di cui è capogruppo, di votare la fiducia: «Siamo disponibili su tutto ciò che è scritto nel programma e sul resto siamo disponibili a discutere con la maggioranza, senza diktat ma anche senza preclusioni preconcette».
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