La Corte Costituzionale oggi si esprime su sei quesiti referendari che riguardano la privatizzazione dell’acqua, la produzione di energia nucleare e la legge sul legittimo impedimento.
La Corte Costituzionale è chiamata, oggi a esprimersi sull’ammissibilità di sei quesiti referendari. Riguardano la privatizzazione dell’acqua, la produzione di energia nucleare e la legge sul legittimo impedimento per il premier. Su quest’ultimo, la stessa consulta è chiamata a esprimersi domani. La Corte, da stamattina alle 9.30 è riunita per dare udienza, a porte chiuse, ai rappresentanti dei comitati promotori del referendum e agli oppositori. Le decisioni sui quesiti non arriveranno prima del pomeriggio.
Sono quattro, in particolare, quelli sulla possibilità di affidare a privati la gestione dei servizi idrici, uno in cui si chiede di abrogare le norme che prevedono la realizzazione di impianti nucleari sul suolo italiano e un altro che chiede l’abrogazione totale dello scudo per il premier. Quest’ultimo referendum, ovviamente, non ci sarà se domani i giudici dovessero bocciare la legge.
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Laddove dovessero riscriverla, invece, sarà compito dell’Ufficio centrale della Cassazione che valuterà se il quesito e la nuova formulazione della norma siano compatibili. Tre dei quesiti sull’acqua, poi, sono stati proposti dal movimento “Sì acqua pubblica”. Tutti gli altri tre, invece, dall’Italia dei Valori di Antonio Di Pietro. Se la Consulta ne deciderà l’ammissibilità, i referendum si dovrebbero svolgere in primavera.